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Corni di Canzo rappresentano il gruppo montuoso più importante
del Triangolo Lariano, tra Valmadrera e Canzo, terreno privilegiato per
escursioni di media quota e lunghe traversate con panorama fantastico
sul lago di Lecco, le Grigne e l’Alto Lario. Le pareti rocciose
dei Corni hanno fatto da palestra a generazioni di scalatori
valmadreresi, un po’ come le Grigne per i lecchesi, anche se qui
le possibilità sono decisamente inferiori. Si passa infatti da
strutture articolate, spesso erbose ed un po’ friabili, a ripide
lavagne compatte e levigate, percorse da numerose vie prevalentemente
in artificiale, in alcuni casi anche su chiodi a pressione. Sulla
Parete Fasana del Corno Centrale ed i Pilastrini sono stati sviluppati
invece interessanti itinerari sportivi che offrono una arrampicata
difficile ed assai tecnica su gocce, buchetti e reglettes, con sequenze
complesse su roccia compatta e scarsamente aderente; alcuni tratti un
po’ rotti richiedono attenzione. L’avvicinamento himalayano
(per un falesista), impedisce la ressa alla base delle vie….
Presentiamo in questa raccolta anche una piccola selezione delle
“classiche” più interessanti, rimandando per una
visione completa della zona all’imponente pubblicazione L’isola senza nome –
C.A.I. Valmadrera; scritto con genuina
passione dai forti scalatori valmadreresi.
Periodo
La zona è estiva:
l’esposizione delle pareti e la quota garantiscono frescura anche
nei periodi più torridi; non è infrequente inoltre
incontrare un po’ di romantica nebbia. La roccia asciuga
velocemente sui muri bianchi dei Pilastrini, più lentamente
altrove.
Chiodatura
Ottima a fix sugli itinerari
sportivi, talvolta con tratti obbligati impegnativi. Sulle classiche
che proponiamo: chiodi sui tiri e fix alle soste; per queste vie serve
qualche dado/friend ed il casco.
Chiodatori
Delfino Formenti e Domenico
Chindamo nel 1992 attrezzano “Lumachina” sul Pilastrino
Minore, poi Paolo Crimella nel 1995 chioda “Crazy Horse”
sul Pilastrino Maggiore. Dal 2004 Giacomo Rusconi, Fabrizio Pina e
Mauro Sormani chiodano tutti gli altri itinerari sportivi, alcuni di
alta difficoltà; con “Fasanetica” compiono un
bell’exploit salendo dal basso una serie di muri lisci e
verticali con tre lunghezze molto impegnative. Nel frattempo (1998) la
cordata Redepaolini & Mandelli Brothers apre, sempre dal basso,
“Vitalicio Seguros”, un altra via interessante in completa
arrampicata libera.
Accesso
Dalla Frazione Belvedere di
Valmadrera dove si lascia l’auto (vedi Corna Rossa), salire per
ripida strada asfaltata, poi lastricata, fino alla Cappelletta V.A.R.S.
Prendere ora a dx il sentiero n.7 (Corni di Canzo-Pianezzo)
raggiungendo dopo una lunga camminata il Rifugio S.E.V. 1228m in
località Pianezzo. Dal rifugio traversare a sx fino alla vicina
parete Fasana, delimitata a sinistra dal Pilastro Maggiore o Gian Maria
e dal Pilastro Minore, separati dalla parete principale da un
caratteristico canyon. Ore 1,45.
In alternativa: da Canzo raggiungere Asso, da cui si seguono le
indicazioni Valbrona-Onno fino a Valbrona. Poco oltre un benzinaio ed i
campi di calcio, svoltare a dx in corrispondenza della chiesetta di S.
Rocco (indicazioni Rifugio S.E.V.) e salire fino alla stanga in
località Oneta dove si parcheggia al meglio ai lati della
strada. Bar-ristoro presso lo sbarramento. Proseguire a piedi lungo la
strada asfaltata che termina presso un ampio tornante, continuando per
una stradina in cemento, a tratti ripidissima, giungendo finalmente al
Rif. SEV. Ore 1,15. L’avvicinamento da questo versante è
quanto mai noioso, si può però usufruire del servizio di
trasporto a pagamento con la jeep del rifugio: prenotare al 338-5063747
o 0341-583004 (numeri telefonici presi da www.rifugi.lombardia.it).
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