Daniele Tonoli ci informa che all'ultima sosta della
via Solitudine, prima della fessura finale, l'albero che c'è in
parete è molto pericolante. Un minimo carico e l'intero albero
oscilla pericolosamente sin alle radici.Sembra proprio che da un
momento all'altro si debba staccare . ATTENZIONE!
22 Dicembre 2015.
LAVORI
IN CORSO IN FALESIA comunicato
num. 3 del 22.12.2015, d'intesa con la Comunità Montana Lario Orientale
Valle San Martino (CMLOVSM)
Oggetto
Stato
di avanzamento degli interventi in falesia a cura della Comunità
Montana Lario Orientale Valle San Martino e cofinanziato da Regione
Lombardia nell’ambito del P.I.S.L.
Montagna 2011/2013 (Programma Integrato di Sviluppo Locale)
-
Falesia del Pizzo d'Erna - Placca delle Sorprese
Comune di Lecco, Località Versasio
AVANZAMENTO LAVORI
- Gli interventi in parete verranno completati nei giorni 23 e 24
dicembre. Verrà dato tempestivo avviso della riapertura della falesia.
Riceviamo
da Eugenio Pesci, che non ha bisogno di presentazioni, notizie sulla
sua ultima attività di chiodatore, riportando le indicazioni così come
ci sono state da lui fornite .
La
banda del Mercoledi, via di 6 lunghezze per 180m alla Bastionata del
Lago, settore Antro di Pradello
In
my life, via di 4 lunghezze per 130m attrezzata dall'alto alla parete
ovest del Torrione Magnaghi meridionale
Quattro
nuovi monotiri chiodati nelle falesie della Bastionata del Lago,
Occhiolo, Nibbio, Placca del San Martino.
Ringraziamo l'inossidabile Eugenio
per le relazioni, augurando buone arrampicate a tutti.
Da ALPSTATION
BRIANZA GIOVEDI’ 17 DICEMBRE 2015 ORE 18.30
Proiezione
del video racconto e del reportage fotografico della spedizione in
GROENLANDIA, con il commento diretto dei protagonisti PER
L’OCCASIONE APERITIVO e BIRRA OFFERTI PER TUTTI !!
In
occasione della salita in libera di Antiche Tracce pubblichiamo la
relazione aggiornata, aggiungendo alla topos del Secondo Magnaghi altre
importanti vie come la Gandini e la Butta.
Paolo Spreafico
ci comunica che sabato scorso (dopo due giornate di tentativi a maggio)
è riuscito a liberare Antiche
Tracce al Torrione Magnaghi Centrale in Grignetta. Secondo
i commenti di Paolo il primo tiro, il più duro, "è
molto bello con una prima parte intensa, un buon riposo e poi gran
continuità fino in sosta. Nel complesso, secondo me, uno dei tiri più
belli su questo livello del Lecchese".
Paolo ha poi proseguito fino in cima lungo il resto della via,
decisamente più facile. Sempre secondo il suo parere "chiaramente
il pezzo forte della via è rappresentato dal primo tiro, ma anche il
resto mi è piaciuto, la parte superiore è discontinua ma ci
sono delle
sezioni interessanti! La chiodatura, considerando che parliamo di una
via di 20 anni, appare in buono stato, le soste buone a parte i cordini
che ormai son datati, mi viene in mente solo il terzo fix del primo
tiro: è posizionato su una striscia nera, perciò è ormai marcio. Sul
tiro duro penso che il posizionamento dei fix, anche per una salita in
libera, sia corretto; questo tiro è caratterizzato da roccia
buona
nella prima parte e ottima nella seconda che sono separate da un buon
riposo, in generale l'arrampicata è molto tecnica e poco
intuitiva...nel complesso si può parlare di un tiro di resistenza con
una prima parte più intensa. Il primo tiro l'ho studiato per mezza
giornata a Maggio, son ritornato la settimana successiva ma son caduto
2 volte all'ultimo spit, poi sabato scorso dopo averlo rivisto l'ho
salito al secondo giro di giornata...abbastanza al limite; nel
complesso lo valuto attorno all'8a+"
Ringraziamo Paolo
per l'aggiornamento,oltre naturalmente ai complimenti per la bella
performance. A breve seguirà l'aggiornamento della topos in linea.
A
proposito di manutenzione e Galbiate, riceviamo questa mail che
volentieri pubblichiamo, contiene piccoli accorgimenti, che
andiamo ripetendo da anni, ma che purtroppo non sono ancora messi in
pratica se non da una esigua minorarnza di climber.
Stavo
leggendo l'ultimo articolo in bacheca riguardante la manutenzione a
Galbiate ed in generale nelle falesie lecchesi.
Da mero utilizzatore delle falesie lecchesi non posso che ringraziare
tutti i chiodatori/manutentori/aiutanti ecc ecc che rendono possibile
la mia manciata di tiri estivi serali o nei fine settimana.
Conscio delle problematiche ultimamente ho preso l'abitudine di non
utilizzare (se non nell'ultima calata) il moschettone di sosta,
lasciandone uno dei miei fino a che non si finisca di scalare sul tiro
... ho preso anche l'abitudine di portare una piccola cesoia per pulire
un minimo i tiri che ho salito.
In conclusione credo che se ognuno di noi metta in atto queste piccole
azioni, si riuscirebbe a diminuire l'usura (il problema manutenzione
rimane comunque) .... se tutti quelli che passano su di un tiro (specie
quelli di medio bassa difficolt .... sono i miei) strappassero un
ciuffetto di erba, be i tiri risulterebbero pi belli e puliti per tutti.
Queste cosette sembrano scontate ma, purtroppo, non a tutti i
frequentatori delle falesie ...
Grazie di tutto, ci si vede in giro
Luigi Fantoni.
Una
mostra per scoprire il
microcosmo delle rocce dolomitiche, varcando il confine tra Micro e
Macro
DolomitiArtRock
è un evento culturale che vuole svelare al largo pubblico la bellezza
del microcosmo delle rocce dolomitiche. Consiste in una mostra
itinerante di stupende immagini realizzate al microscopio partendo da
sottili “fogli” di rocce campionate nell’Ampezzano. L’autore di queste
inedite immagini è il petrografo Prof. Bernardo Cesare del
Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova. Dolomiti
Project srl, Laura Jaurena e Mase
Press srl
hanno ideato questa esposizione itinerante che vuole far varcare il
confine fra micro e macro, facendo cogliere, attraverso un viaggio nel
tempo di circa 75 milioni di anni, come la bellezza del paesaggio
dolomitico, con i suoi contrasti cromatici, si rifletta anche
nell’unità di base delle rocce: i minerali.
La mostra dopo essere stata esposta a Cortina (Museo Paleontologico
delle Regole d’Ampezzo) e ad Auronzo di Cadore (LabFest 2015 Dolomiti
UNESCO - Museo Palazzo Corte Metto) durante l’estate 2015, sta girando
ora attraverso le Alpi grazie all’appoggio di Montura e dei suoi
Alpstation… di seguito le date fin’ora fissate:
DolomitiArtRock AlpStation Milano: dal 15 Ottobre al 9 Novembre
DolomitiArtRock AlpStation Brianza: dal 9 Novembre al 30 Novembre
DolomitiArtRock Brescia: dal 30 Novembre. Seguiteci,
ci saranno ulteriori sorprese.
Riceviamo
da Gianni Ronchi, autore dei nuovi settori di Galbiate insieme
all'amico Flavio De Stefani (BLACK MACIGNO, OASI, 5 SCORPIONI, LE
ROVINE, L’ISOLA DEI FAMOSI) alcune note sulla falesia, che riassumiamo
come segue.
Arrampicando
a Galbiate, sto trovando delle brutte situazioni che rasentano la
pericolosita': soste con moschettone rovinato, furto di golfari e
piastrine oltre che alla base anche sulle vie, sostituzione di
moschettoni di calata (suppongo perché usurati oppure rubati) con
moschettoni in alluminio che dopo poco utilizzo sono gia' meta
consumati. Negli ultimi 2 anni, a parte qualche piccolo intervento, non
e' stato fatto nessun tipo di manutenzione, anche perché stiamo
aspettando che parta il progetto (Nota: l'Accordo di Programma per le
falesie in provincia di Lecco)
, e non ultimo la questione economica.... Per le situazioni pericolose
che trovo, al momento le sistemo. Chiedo però di far presente agli
arrampicatori di non fare il "fai da te", ma di segnalare eventuali
anomalie.
Come esempio dei problemi alle soste, alleghiamo due foto di Gianni che
parlano da sole.
Falesie come quelle di Galbiate, Erna Sorpese e Nibbio, per fare solo
degli esempi, sono talmente frequentate che il problema di una
mautenzione regolare e (diremmo anche) qualitativamente adeguata, è
sempre più urgente. A Erna Sorprese l'intervento della Comunità Montana
Lario Orientale Valle San martino è in dirittura di arrivo, per le
altre ci si affida ai personaggi che cercano di correre ai ripari. Uno
di questi è il Gianni Ronchi, poi ci sono il De Toffol e il Lainati
alla falesia del Tramonto, per citare quelli che conosciamo meglio,
oltre naturalmente al "boss" Delfino Formenti che tiene costantemente
sotto controllo le sue falesie e ne effettua una onerosissima
manutenzione. Non sono gli unici esempi, però questi benefattori non
abbondano; inoltre c'è il problema del reperimento dei materiali.
Concordiamo quindi in pieno con il messaggio di Gianni, compresa
l'affermazione sul "fai-da-te" (che, anche se fatto con le migliori
intenzioni del mondo, non sempre è efficace).
Ad inizio 2016 partiranno i cantieri dell'Accordo di Programma su una
selezione di falesie in provicia di Lecco, e Galbiate è in Pole
Position. Gli interventi verrannno effettuati su falesie già esistenti,
cercando il parere dei chiodatori originali o dei personaggi che più di
altri ne conoscono i problemi e magari hanno anche già effettuato opere
di manutenzione. ....
P.S.: purtroppo ogni tanto si evidenzia che non c'è "solo" il problema
della manutenzione.... ogni tanto affiorano anche atti di vandalismo...
Abbiamo visto le foto in rete del povero albero tagliato a Scarenna.
Non abbiamo parole per esprimere il disprezzo verso chi ha compiuto
questo gesto, come pure, già che ci siamo, verso gli autori del
massacro del bosco sotto Erna Soprese e sotto la falesia del Masone.
14 Ottobre 2015.
LAVORI
IN CORSO IN FALESIA comunicato
num. 2 del 14.10.2015, d'intesa con la Comunità Montana Lario Orientale
Valle San Martino (CMLOVSM)
Oggetto
Stato di
avanzamento degli interventi in falesia a cura della Comunità Montana
Lario Orientale Valle San Martino e cofinanziato da Regione Lombardia
nell’ambito del P.I.S.L. Montagna 2011/2013
(Programma Integrato di Sviluppo Locale)
- Erna
Sorprese - Settore Principale - Strapiombo
di Mandello - Grotta
di Mandello - Parete
Stoppani Nota
bene 1) questi
interventi non fanno parte (pur seguendone lo spirito e le linee guida
operative) dell'Accordo di Programma sulle falesie lecchesi di Regione
Lombardia, promosso dall'Assessorato allo sport e politiche giovanili,
che saranno realizzati nel 2016
2) Questi
interventi, ognuno con specificità proprie, sono stati programmati in
sostituzione dei lavori nella falesia del Corno del Nibbio ai Piani dei
Resinelli, la cui realizzazione non è stata possibile per le note
vicende già pubblicate sulla stampa locale.
3)
In allegato esempi di cartello segnaletico e targa in legno,
quest'ultima da fissare alla base della falesia, con indicazione delle
norme comportamentali minime attraverso icone standard: non accendere
fuochi - evitare rumori inutili, non abbandonare rifiuti
Foto1Foto2
- Sono
attualmente in corsogli interventi in parete. Si
avvisa che la falesia rimane inagibile fino al termine dei lavori, di
cui sarà dato tempestivo avviso
- A
completamento degli interventi alla base della falesia, verranno posate
due panchine realizzate in tronco di castagno scortecciato
- Sono iniziati
gli interventi in parete. Si avvisa che le falesie
Grotta e Strapiombo di Mandello sono inagibili fino al termine dei
lavori, di cui sarà dato tempestivo avviso
Purtroppo
un'altra notizia negativa dal fronte falesie: Saverio De Toffol, il
chiodatore della Falesia del Tramonto, ci comunica che ignoti ladri
hanno rubato la sosta di calata del tiro Opinioni di un Clown.
Attenzione quindi a percorre questo itinerario. Il fatto si
commenta da solo (d'altronde ormai si ruba di tutto: soste, corde
fisse, moschettoni di calata, piastrine, relazioni.................) e
quindi non sprechiamo parole, che usiamo invece per ringraziare ancora
una volta il Saverio per l'impegno, e già che ci siamo anche il Roberto
Lainati, anche lui attivissimo da quelle parti a sistemare e pulire.
Presto contiamo di pubblicare news positive.
6 Ottobre 2015.
LAVORI
IN CORSO IN FALESIA
comunicato num. 1 del
05.10.2015, d'intesa con la Comunità Montana Lario Orientale Valle San
Martino
(CMLOVSM)
Oggetto
Stato di avanzamento
degli interventi in falesia a cura della Comunità Montana Lario
Orientale Valle San Martino e cofinanziato da Regione Lombardia
nell’ambito del P.I.S.L. Montagna 2011/2013
(Programma Integrato di Sviluppo Locale)
- Erna
Sorprese - Settore Principale - Strapiombo
di Mandello - Grotta
di Mandello - Parete
Stoppani Nota
bene 1)
questi interventi non fanno parte (pur
seguendone lo spirito e le linee guida operative) dell'Accordo di
Programma sulle falesie lecchesi di Regione Lombardia, promosso
dall'Assessorato allo sport e politiche giovanili, che saranno
realizzati nel 2016
2) Questi
interventi, ognuno con specificità proprie, sono stati
programmati in sostituzione dei lavori nella falesia del Corno del
Nibbio ai Piani dei Resinelli, la cui realizzazione non è stata
possibile per le note vicende già pubblicate sulla stampa locale.
- Pulizia
del sentiero di accesso alla falesia e alla Ferrata
Gamma1 al Pizzo d'Erna
- Pulizia e
sistemazione della base della parete
- Pulizia
della parete
-
Richiodatura degli itinerari sul lato destro della falesia (da Equilibri
nostalgici a Dito Gomez)
-
Sostituzione di tutte le soste, attualmente ancora a cavallotti
artigianali
AVANZAMENTO
LAVORI
- Sono
terminati i lavori di pulizia alla base della parete e sul
sentiero di accesso
- Il
prossimo 7 ottobre inizierannogli interventi
in parete. Si avvisa che da quella data la
falesia sarà inagibile fino al termine dei lavori, di cui sarà dato
tempestivo avviso
IL PROGETTO -
Pulizia dei sentieri di accesso alle
falesie e miglioramento del collegamento tra le due falesie -
Pulizia alla base della falesia della
Grotta
-
Richiodatura di tutti gli itinerari, sostituzione di tutte le soste e
dei rinvii fissi AVANZAMENTO
LAVORI
- Sono
terminati i lavori di pulizia alla base della Grotta e sui
sentieri di accesso
- I lavori
in parete inizieranno successivamente a Erna Sorprese. Verrà
comunicata la data di chiusura delle falesie (intorno a metà ottobre,
tempo permettendo)
- Pulizia del sentiero di accesso alla
falesia, partendo dal rifugio Stoppani
- Pulizia e sistemazione della base della parete
Nota
Bene: la CMLOVSM è intervenuta solo nella sistemazione alla base della
parete e sul sentiero di accesso. Il lavoro in parete è stato
effettuato da Delfino Formenti, a titolo di volontariato, il quale sta
ancora lavorando nel settore destro, dove si chiede di non
accedere fino a nuovo avviso. AVANZAMENTO
LAVORI
- Sono in corso i
lavori di pulizia alla base della parete e sul sentiero di accesso
- Verrà segnalata la
temporanea chiusura della falesia in occasione dell'allestimento di
alcuni piccoli terrapieni alla base della parete
18 Settembre 2015.
ATTENZIONE:
EVITARE LA FALESIA DI VERSASIO
Si
chiede gentilmente di non recarsi alla falesia di Versasio per non
intralciare il lavoro di manutenzione che sta effettuando Delfino
Formenti.
Grazie
e buone arrampicate (per
ora da altre parti).
Riceviamo
da Marco Colombo e pubblichiamo integralmente (senza aver avuto
occasione di ripeterla) la relazione di una via nuova "di ricerca" in
Grignetta su un torrione semi-sconosciuto. La via è breve, ma combinata
ad altre in zona puo' risultare interessante. Grazie Marco.
Leggiamo
con piacere il
comunicato del sindaco di Asso in data 28 Agosto 2015 riguardo la
falesia di scarenna.
Le premesse lasciano ben sperare per il futuro di Scarenna: pare
proprio che la Amministrazione di Asso intrenda riaprire la
storicissima (e bella) falesia. Molto positivo leggere che una
Amministrazione considera la falesia una opportunità per il
territorio, invece che un problema. Falesie e arrampicata sportiva
(oltre alle altre modalità di fruizione outdoor, come escursionismo,
mtb etc.) costituiscono a nostro parere un vero e proprio patrimonio di
pubblico interesse.
Riceviamo
e volentierissimo pubblichiamo, le locandine relative alla "due-giorni"
organizzata dal CAI Valmadrera al rifugio S.E.V. in occasione del 50°
della scuola di alpinismo Attilio e Piero Piacco. Un meeting di
arrampicata sulle pareti dei Corni di Canzo, nella splendida cornice di
Pianezzo, balcone sul lago e sulle Grigne. Sono particolarmente legato
al C.A.I. Valmadrera sia perchè ne sono socio, sia perchè ho iniziato
ad arrampicare proprio con la scuola Attilio Piacco nel 1974. Uno degli
istruttori era il mitico "Don" (Don Agostino Butturini, fondatore del
gruppo Condor di Lecco), ed io, insieme al Ciusse, al Mela, all'Eros...
eravamo poco più che bambini. In occasione del raduno, verrà presentata
la nuova guida delle arrampiate sui Corni.
Enrico
Riva, che ringraziamo, ci segnala una scarica di sassi avvenuta ieri al
settore principale del LARIOSAURO. Per fortuna nessun ferito, solo un
gran spavento (chi recuperasse il rinvio "di fuga" lasciato da Enrico
potrebbe lasciarlo ad Abi al negozio ALPSTATION).
Abbiamo spesso riportato in questa sede situazioni analoghe su tutta la
sponda orientale del Lario o all'Angelone, ma nessuna falesia è esente!
Quindi vale la regola generale (soprattutto per aree sovrastate da
grandi pareti, ripidi pendii ghiaiosi e boscosi o altre strutture) che
ribadiamo per l'ennesima e ultima volta, che è consigliabile evitate i
periodi successicvi alle pioggie o le giornate di forte vento. Comunque
sta al singolo decidere se correre il rischio o meno. L'arrampicata in
falesia è soggetta a rischi ambientali che vanno considerati in piena
autonomia da ogni scalatore.
Piccola nota a margine, già che ci siamo: oltre a valutare le
condizioni della falesie e dei suoi dintorni, lo scalatore dovrebbe
munirsi di chiave per chiudere gli eventuali dadi allentati, di guanto
da lavoro per strappare qualche rovo, di spazzolino per pulire le prese
dalla magnesia e dagli orribili segni fatti per marcare appigli e
appoggi.
Riceviamo
da Andrea Carì e Giovanni Giarletta la relazione della via
nuova
da loro aperta nello scorso Luglio sulla Bastionata Sud dello Zucco
Barbisino a Bobbio.
La pubblichiamo con l'auspicio di aggiornare a breve con le altre vie
presenti in questo interessante settore.
Pubblichiamo
la relazione del Pizzo d'Eghen (l'èghen è il maggiociondolo, piccola
pianta molto diffusa sulle nostre montagne, che a maggio si ornano
della sua fioritura a grappoli gialli), dove sono state aggiornate la
descrizione e il disegno della via Siddharta grazie al materiale
ricevuto dall'ottimo Pietro Buzzoni. In occasione della sua recente
ripetizione del 7 agosto 2015 con Andrea Carì, Pietro ha apportato
alcune modifiche e qualche integrazione alla chiodatura della via come
indicato di seguito.
- Attrezzata S2 con 2ch.
- Attrezzata S3 con 1 ch. Sosta da rinforzare con 1 nut e 1 friend 0,75
BD, o 1 ch. a lama
- Attrezzata S4: lasciati 3 ch. e spostata la sosta nel diedro,
rendendo più diretta la linea di salita
- Attrezzata S5 con 2 ch.
- Attrezzata S6 con 1 Bong + 1 ch.
- Integrata chiodatura in L4: lasciati 2 ch
- Integrata chiodatura in L5: lasciati 2 ch
- Integrata chiodatura in L6: lasciato 1 ch
- Integrata chiodatura in L7: lasciato 1 ch
La via è rimasta attrezzata solo con chiodi tradizionali. L'impegno
della via non è stato assolutamente modificato, tantomeno facilitato.
Anzi, ora, restando lungo la direttiva del diedro strapiombante, è
aumentata la continuità. Siddharta quindi resta sempre una via
alpinistica, a tratti "expo". Per salirla è indispensabile avere
un'ottima preparazione all'itinerario e all'ambiente (isolato e severo)
dove la via si sviluppa.
8 Agosto 2015.
CARO
AMICO SIGARO DONES, BUON
COMPLESECOLO
SIGARO
DONES, Pareti est e sud : VIA FASANA
Primi salitori Eugenio Fasana, Erminio Dones e Angelo Vassalli
8 agosto 1915, dopo un primo tentativo effettuato il 1 agosto 1915
100 anni fa veniva calcata per la prima volta la stretta cima
dell'incredibile guglia posta appena a sud del Torrione Magnaghi
Meridionale, in Grignetta. Non era servita troppa immaginazione per
battezzarla, visto l'aspetto di gigantesco "Avana" alto circa 100
metri, con le radici sprofondate nel Canalone Porta. Ci è voluto invece
del gran fegato per provare a salirla.
Le tecniche di arrampicata erano ancora a dir poco rudimentali e solo
da pochissimi anni, grazie a Otto Herzog, era andato diffondendosi in
arrampicata l'uso del moschettone che, abbinato al chiodo da roccia
perfezionato da Hans Fiechtl, permetteva finalmente manovre di corda
decenti.
Coraggio, ci voleva, ma per avere qualche speranza di conservarsi in
salute serviva soprattutto essere un ottimo arrampicatore.
Dopo un primo tentativo, che comunque era arrivato non molto distante
dal bombamento sommitale, la cordata milanese riprova appena una
settimana dopo. Il capocordata è Eugenio Fasana (Gemonio 1886 - Milano
1972, alpinista, scalatore, pittore, scrittore). Figura di primo piano
nella Società Escursionisti Milanesi, Fasana è stato uno dei principali
alpinisti lombardi della prima metà del 900 ma soprattutto, a mio
parere, è stato un fantastico scalatore capace di superare con
pochissimi mezzi salite di assoluto rilievo tecnico.
I suoi capolavori sono scolpiti sulle guglie della Grignetta, sul Primo
Magnaghi, il Fungo, il Campaniletto, la Lancia, la Torre e,
soprattutto, il Sigaro. Pareti verticali e compatte, salite utilizzando
qualche chiodo qua e là (sul Sigaro qualcuno in più... ma lì si viaggia
già su un "quinto" espostissimo).
Una delle sue prime ascensioni di rilievo non è però sulle Grigne, ma
sulla elegante parete nord est del Corno Centrale di Canzo, dove nel
1910 supera la fessura camino che incide la parete sulla destra. La via
ha l'eleganza delle linee naturali, peccato solo che la roccia non sia
granchè…. Tuttavia alcune recenti ripetizioni, effettuate più che altro
"per curiosità", si sono imbattute inaspettatamente in un tratto in
fessura-camino molto difficile, superato dal Fasana quasi sicuramente
per gran parte (interamente?) in libera su difficoltà difficilmente
valutabile... Sesto grado? Un vero exploit, riportato alla luce solo in
questi ultimi anni.
Da non dimenticare poi la sua importante impresa, ormai verso la fine
della carriera di scalatore di punta, compiuta nel 1925 con Vitale
Bramani sulla grande parete nord est del Pizzo della Pieve (circa 800m
di dislivello) in Valsassina.
Da notare che il sig. Fasana può vantarsi di avere addirittura due
pareti a lui dedicate: quella del Corno di Canzo e quella sul Pizzo
della Pieve. Niente male davvero…
Il simbolo della sua attività di rocciatore è il Sigaro, salito con
scarpette con la suola di corda, una fune di canapa, una manciata di
pesanti chiodi di ferro e qualche moschettone..... Dapprima un camino
verticale, dove la corda penzola libera tra le gambe, poi ripide
paretine ben provviste di lame e fessure, quindi un muro di una decina
di metri verticale e compatto, dove Fasana ricorre a qualche chiodo (e
fa pure un voletto trattenuto dai compagni... nel senso che gli cade
praticamente in braccio), infine un traversino a sinistra che lo fa
riflettere a lungo. O la va o la spacca. Il Dones, altro gigante dei
pionieri dell’arrampicata su roccia nelle Grigne, lo sprona in malo
modo dopo una serie di tentennamenti nei pressi dell’ultimo chiodo,
così Fasana parte deciso su piccoli appigli, con le scarpette che
cercano l’aderenza su appoggi sfuggenti. Grado incerto, anche qui. La
scala di valutazione delle difficoltà verrà inventata 10 anni dopo.
Quando nel frattempo il Boga aveva trovato una variante molto più
facile sulla sinistra...
Pietro Corti
Segnaliamo il libro di Daniele Astrologo, Gianni Pozzi e Luca Zuccala
(l'ottimo pronipote del grande Eugenio) Eugenio
Fasana Mitografia di un alpinista, pubblicato in occasione
della mostra inaugurata al Museo Civico Floriano Bodini (Gemonio) il 20
settembre 2014.
1 Agosto 2015.
GALBIATE:
DIMENTICANZA O SCELTA?
Pubblichiamo una lettera di riflessione mandataci da Gianni Ronchi,
cugino del "serial" climber Alessandro e a sua volta, in compagnia
dell'ottimo Flavio De Stefani, chiodatore di nuove interessanti falesie
(Pungitopo, Promesse nel sole .... ) e settori (Galbiate Oasi, Black
Macigno ecc... Cioè tutto quello che c'è di nuovo a Galbiate), già
pubblicate in questo sito. Il tema è quello del "non dimenticare",
applicato in questo caso alla storia dell'arrampicata locale.
Questa domanda me
l’ero posta
alcuni giorni dopo la manifestazione avvenuta a Lecco, ove si
presentava il film “Prese libere” dopo aver telefonato al cugino
Alessandro per chiedere com’era andata. La stessa domanda
me la sono
riproposta avant’ieri dopo aver letto un articolo sul mensile Orobie di
agosto (di cui sono felicemente abbonato) in cui si parla della
riqualificazione delle falesie lecchesi. Due righe per
dire chi sono.
Mi chiamo Ronchi Gianni, dal 2002 fino al 2010 assieme a De Stefani
Flavio siamo stati presenti a Galbiate aprendo nuovi settori (alcuni da
solo, altri insieme). Al tempo la falesia contava circa 60 tiri, dopo
il nostro intervento è passata a più di 160. L’opera di pulizia delle
pareti ha richiesto un enorme lavoro specialmente nei settori Oasi e Le
Rovine a causa della qualità della roccia, (l’area era una ex cava).
Come gradi, prevalgono quelli bassi, o di media difficolta, e per
questo accessibili ad un utenza molto ampia. Dopo Galbiate ci siamo
spostati a Pradello con altre 2 falesie Il Pungitopo, e Promesse nel
sole con più di 30 tiri in totale. Non abbiamo mai avuto alcun tipo di
finanziamento né da privati, né da associazioni o negozi sportivi,
eccezion fatta per la falesia di Promesse nel sole, (tutto il materiale
è stato fornito dal gruppo Gamma) e 15 euro che mi ha dato una ragazza
mentre ero a Galbiate a pulire lasciandomeli nelle scarpe. Debbo però
dire che non ho mai cercato sponsor. Detto questo
ritorno alla
domanda iniziale, perché’ durante quella manifestazione fra le persone
che erano state invitate a salire sul palco, non c’era Alessandro
Ronchi, che ha avuto un ruolo fondamentale negli anni passati,
ricercando e chiodando centinaia e centinaia di tiri? Ed è stato solo
grazie a Delfino Formenti che l’ha invitato sul palco che Alessandro ha
potuto dire chi era e cosa ha fatto? Poi come dicevo prima, leggendo
l’articolo su Orobie di agosto, ove si tratta delle grandi opportunità
che ha il territorio Lecchese grazie alla sua conformazione geografica
di attrarre turismo, trovo che la falesia di Galbiate si annovera fra
le 10 “top-ten” dell’outdoor lecchese, e che è inserita nel progetto di
riqualificazione delle Falesie (questo lo sapevo) quando arriveranno i
contributi regionali. E qui si ripresenta ancora la stessa domanda, si
dimenticheranno o sceglieranno? Sono mesi che gli addetti ne stanno
parlando, qualche riunione l’hanno già fatta, speriamo non dimentichino
o peggio non scelgano.
Vista la
stagione, e il tempo che ora ci è amico, auguro a tutti buone ferie e
buone arrampicate . Gianni
Ronchi.
Riceviamo
da Pietro Buzzoni la
news di alcuni ritocchi da lui apportati alla sua Anima
nelle nuvole al Torrione Magnaghi
Meridionale in Grignetta, dedicata a Lorenzo (Lore)
Mazzoleni, che volentieri pubblichiamo nella "topos" aggiornata. La via è
stata aperta da
Pietro Buzzoni ed Eugenio Pesci nel settembre 2009 in due uscite. Si
tratta di un itinerario molto valido su ottima roccia, in ambiente
magnifico, su una delle pareti più belle e storiche (e fresche, valore
aggiunto non da poco in periodi di caldazza come questi) della Grigna
Meridionale. Il 2 maggio 2015 Buzzoni ritorna sulla via in
compagnia del forte e preparato, ma soprattutto paziente, Fabio
Molteni, apportando alcuni interventi di restyling che
sostanzialmente non modificano l’impegno della salita, che resta sempre
alpinistica e in alcuni tratti anche decisamente ingaggiosa per la
distanza delle protezioni e la difficoltà/impossibilità di integrare.
La roccia, generalmente buona nella prima metà, con un tratto ripulito
sul primo tiro (molto particolare per la grande esposizione) nella metà
superiore è decisamente splendida. La scalata inoltre è sempre molto
varia e continua, mai scontata. In questa occasione, Pietro ha
attrezzato la discesa in doppia sulla via, avvisando che si tratta
comunque di calate impegnative e molto esposte! Buone
scalate e un grosso grazie al Pietro Buzzoni .
Mostra
fotografica: - Arrampicare
oggi al Nibbio (Foto di Luca Lozza) Piani
Resinelli 11 Luglio - 20 Agosto 2015 aperta tutti i giorni,
ingresso libero Presso il
Ristorante 2184 - Il Forno della Grigna
Falesia
del Lariosauro: è cauta recentemente una grossa scarica di massi tra il
Settore Branchiosauro e lo Strippopollo, ingombrando il canale che si
deve percorre per qualche decina di metri per passare da un settore
all'altro. Si sconsiglia vivamente per un po' (di mesi) di percorrere
questo canale; per l'avvicinamento alla falesia utilizzare uno dei due
accessi (1) dal Viale Turati o (2) dal basso, zona Caviate, a seconda
del settore che si vuole visitare.
Ringraziamo Delfino Fromenti (che era in zona per pulire il sentiero)
per la segnalazione.
Qualche
mese fa mi contatta Martina Frigerio per delle informazioni su alcuni
tiri che aveva salito nel lecchese e rimango colpito dalla sua capacità
di trasmettere un frizzante entusiasmo, attraverso le poche righe di
qualche email. Poi la conosco in occasione delle riprese del film
“Prese libere” di Nicoletta Favaron (per il C.A.I. Lecco – Monti
Sorgenti 2015), trovando conferma della prima impressione. Allora mi
viene una gran voglia di spingerla a raccontarsi …… Pietro Corti
Partecipa all’intervista Serena Ponti di Lecco .
Super
sconti a partire dal 20% su
MONTURA e altre super offerte già da ora.
15 Giugno 2015.
Zucco
Angelone - Attenzione alle vipere
Alberto
Trombetta segnala la presenza di
2 esemplari di
Biacco (non velenoso)
in una facile placca lungo l'accesso allo Specchio
del Grifone (forse placca Tennis/Tien an Men), notati su
alcune cengie laterali alla parete, e 3 (o piu' ) Aspidi
che trovano riparo nelle
prese(!) di una via di piu' tiri chiamata Gladio
all'estremità destra della placca.
In
riferimento agli articoli apparsi in rete sulla recente vicenda della
falesia del Nibbio, Piani dei Resinelli, Gruppo delle Grigne, e della replica pubblicata
dalla Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino,
aggiungiamo qualche brevissima riflessione. D'altronde ne stanno
parlano già in tanti, quindi due chiacchere le facciamo anche noi,
visto che ci sentiamo particolarmente legati al territorio verticale
lecchese. Sappiamo bene che di fronte alle granitiche certezze di
molti autorevoli
opinionisti o esperti del Nibbio è inutile replicare, quindi andiamo
per punti per non perdere troppo tempo:
- La Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino sceglie di
approcciare la riattrezzatura del Nibbio come per l’intervento Grigna –
Medale del 2002, cioè sottoponendo
il progetto a un team di scalatori che conoscono perfettamente la
falesia e di cui (alcuni di loro) ne sono i chiodatori e gli autori
della gran parte delle manutenzioni sia in parete che alla base.
- Vediamo quindi che sono state evitate commissioni "politiche"
costituite con il Manuale Cencelli e ce ne rallegriamo; evidentemente è
stato scelto di dialogare con chi conosce la situazione ed ha
l'esperienza per dare una mano. Indipendentemente dal colore del
maglione.
- La volontà di sistemare il Nibbio nasce dalla constatazione che la
situazione non è ideale: ancoraggi di qualità molto disomogenea; alcuni
pericolosi posizionamenti, soprattutto in partenza; una parte della
base della falesia da sistemare, essendo da anni attrezzata con gradoni
fatiscenti (ma utili, altrimenti non ci sarebbe chi ad ogni stagione
cerca di rimetterli insieme: solo chi frequenta il Nibbio ne apprezza
l'utilità)
- Ognuno la vede come vuole, ma a nostro parere se a Lecco ci fosse una
sola altra falesia estiva di pari livello e bellezza (o anche più
brutta) del Nibbio, però con materiale e chiodatura più
recente/decente, il Nibbio sarebbe un luogo MOLTO più tranquillo.
Senz'altro, molti degli opinionisti che già ci vanno poco, non ci
andrebbero più del tutto
- Quindi: se l’intervento in parete e alla base è considerato utile da
molti, qualcuno prima o poi lo deve fare, se possibile in modo un po’
più “definitivo”, sobbarcandosi i costi in materiale e tempo
- Finalmente, ad un certo punto un Ente pubblico decide di intervenire
(in Italia non è una novità assoluta), con la chiara volontà di
condividere il progetto (come detto sopra, e questa sì che è una
novità) avendo già dimostrato nel passato di avere l'esperienza e le
competenze necessarie per gestire i lavori di questo tipo ed i relativi
costi.
- Contando i tiri sulla nostra topos o su altre topos (senz'altro
altrettanto autorevoli, a patto che non siano rubate),
considerando anche le varianti, le "prolunghe" ecc... e moltiplicando
il numero stimato di ancoraggi/tiro X un costo stimato (derivato da
listini e preventivi di massima) per ancoraggio + il numero di ore
stimato del lavoro di uno stimato operatore professionale (G.A.) X la
tariffa giornaliera, si trova un costo stimato per gli interventi in
parete, a cui va aggiunta la richiesta di togliere TUTTI i vecchi
ancoraggi (col flessibile o con la mazza) e di tappare con resina i
tristi buchi delle vecchie richiodature, aggiungendo infine l'IVA
(Imposta Veramente Alta)
- A questo punto il bravo progettista, che sa il fatto suo altrimenti
farebbe un altro mestiere (tipo l'opinionista), inizia a chiedere
sconti e ribassi, decide (di comune accordo con lo Stimato Gruppo
Volontario di Lavoro di Bravi & Competenti Scalatori Senza
Maglione) di smantellare qualche inutile porcata presente in parete,
ottimizza il tutto, ed ottiene il costo definitivo che,
auspicabilmente, può essere significativamente più basso di quello
previsto
- Intanto però, pur trattandosi di costi stimati e non spesi, arrivano
gli Esperti (assai poco Stimabili) che formulano immediatamente
l’equazione: c’è di mezzo la mano pubblica = ci sono per forza
giochetti + spartizioni (affermazione francamente gratuita e un pochino
"forte") + scarsa competenza nel mettere insieme i costi + mani (e
tasche) bucate
- Che sia giusto interrogarsi sulla natura del progetto e sui costi non
lo si discute, al contrario è discutibile l’atteggiamento di chi si
schiera subito “contro”, probabilmente rallegrandosi che non se ne fa
nulla. Per fortuna molti di questi personaggi al Nibbio ci vanno poco.
Ora a quanto pare non ci andranno nemmeno più, essendo espressamente
vietata la frequentazione della storica falesia che tornerà così ad
essere un luogo tranquillo e solitario, custode delle memorie del
passato, delle grida gioiose del giovane che arrivava in catena dopo
aver "chiuso il tiro" per tanto tempo provato, oppure delle
imprecazioni perché, al contrario, anche 'stavolta non ha avuto le
palle necessarie per alzarsi dall'ultima protezione inseguendo quella
successiva, sempre troppo lontana.
La tenera volpina (senz'altro era una femmina) che nelle ultime
stagioni usciva dal bosco guardandoti con occhi languidi cercando
qualcosa da mangiare per i suoi cuccioli nascosti in qualche cespuglio,
mentre l'aquila volteggiava alta nel cielo, pronta a far merenda con i
suoi piccoli, troverà solo i mozziconi di sigaretta e i cerotti per le
dita, che animali di altra specie hanno dimenticato tra i sassi. La
pace tornerà a regnare nel luogo in cui Emilio Comici, l'uomo chiamato
Leggenda, istruiva i trepidanti operari e scalatori lecchesi svelando i
segreti della moderna tecnica di arrampicamento acrobatico. Chissà se
si sentirà ancora l'eco delle martellate sul punteruolo menate da un
capellone scapestrato (ma abilissimo scalatore) per fissare i primi
tasselli a espansione sui meravigliosi muri grigi che separano le
severe fessure dove erano passati i Grandi. Il silenzio calerà pian
piano, mentre le folate di nebbia si insinueranno tra i faggi coprendo
di un velo di umidità gli appigli che nessuno stringerà più.
Venerdì
19 Giugno ore 21.00 Un'eccentrica arrampicata per coste,
dorsi e pagine dei
libri di montagna
CONFERENZA con Alberto Benini
Domenica 5 Luglio ore 15.30 /18.00 Piccoli baroni rampanti
Sugli alberi di Villa de Ponti
Arrampicata protetta per ragazzi tra i 10 e i 15 anni
Con Overtrees (in caso di maltempo: rinvio a domenica 19 Luglio)
24 Maggio 2015.
L'ANGELONE E LA CADUTA
SASSI (Foto
di Pietro Buzzoni)
Sabato
9 maggio cadono un paio di scariche di sassi allo Zucco dell'Angelone
in Valsassina, tra i settori Placca del pistolino e Muro del pianto,
per fortuna senza colpire nessuno. A seguito della segnalazione degli
scalatori presenti, i volontari del Soccorso Alpino e i Vigili del
Fuoco effettuano una perlustrazione e perimetrano l'area, mentre il
sindaco di Barzio emette una ordinanza che vieta l'accesso a tutto
l'Angelone. Recentemente, a seguito di ulteriori sopralluoghi,
l'ordinanza viene revocata e si può tornare a scalare, anche grazie al
fatto che le vie di arrampicata ed i relativi ancoraggi non sono stati
toccati. Questo in estrema sintesi; per gli approfondimenti si può
consultare Valsassina.news
L'Angelone è un posto un po' particolare, caratterizzato da risalti
rocciosi intervallati da ripidi pendii boscosi e altrettanto ripidi
canali, che fanno da imbuti naturali convogliando detriti vegetali e
sassi. Canali dove si formano accumuli trattenuti a stento da barriere
di legna morta e alberi caduti. Spesso, inoltrte, sopra i salti
rocciosi si trovano massi accatastati o appoggiati agli alberi, che
raramente sono di alto fusto. La situazione quindi è da sempre molto
precaria e ogni tanto, quando le barriere cedono o gli alberi che
trattengono i sassi vengono mossi dal vento, si verificano le scariche.
Anche il passaggio dei selvatici è causa di caduta sassi. Uno dei
problemi principali è rappresentato quindi dall'eccessivo carico dei
pendii boscosi, dove non viene effettuato il taglio degli alberi che,
oltre a generare detriti, contribuiscono a spaccare il terreno con le
radici, indebolendolo ulteriormente .
La
frequentazione è l'altro importante fattore di rischio: non è tanto che
all'Angleone cadono più sassi rispetto al passato, quanto il fatto che
gira moltissima più gente per cui (in particolare nei periodi dei corsi
roccia) si creano assembramenti soprattutto sotto i settori easy, come
il Pistolino. La frequentazione delle falesie richiede allora un
approccio consapevole del terreno su cui ci si sta muovendo: per prima
cosa, trovandosi in ambiente outdoor, una certa dose di imprevisti,
come la caduta sassi, va messa in conto anche nei luoghi apparentemente
più sicuri. A maggior ragione nelle pseudo-falesie come l'Angelone.
"Pseudo" proprio per il particolare tipo di contesto che, per la sua
complessità, può essere definito terreno d'avventura. Oltre
all'Angelone, si può portare l'esempio dei settori di arrampicata
sportiva della sponda orientale del lago, sovrastati da pareti alte
alcune centinaia di metri.
Chiudere la falesia quando cadono i sassi può essere una
soluzione di emergenza per l'immediato, ma, passato il momento, è
necessario pensare alle soluzioni o almeno promuovere e seguire
comportamenti adeguati. La sicurezza deriva in prima battuta dai propri
atteggiamenti, e tanti cartelli diventerebbero superflui se si
riuscisse a "leggere" il luogo in cui ci troviamo. Altrimenti tanto
vale chiudere preventivamente tutte le falesie, in quanto i sassi hanno
da sempre la pessima abitudine ci continuare a cadere...
Si
rende comunque evidente la necessità di verifiche programmate e della
pulizia (per quanto possibile) per le falesie molto frequentate
soprattutto, come detto prima, se inserite in situazioni particolari.
Non è facile come dirlo e si tratta di interventi costosi; d'altronde
non ha senso parlare di turismo legato alle attività outdoor e non
considerare i costi della manutenzione. L'Accordo di Programma sulle
falesie in Provincia di Lecco tra Regione Lombardia, Comunità Montane,
Comune di Lc e altri soggetti, tra cui le Guide Alpine, va appunto in
questa direzione. Allo Zucco Angelone si tratterebbe di alleggerire
dagli alberi le aree soprastanti i settori di arrampicata, di
disgaggiare dai sassi e dalla vegetazione morta e di controllare gli
accumuli più pericolosi. Non sempre però questo è fattibile, oppure non
produrrebbe effetti significativi se le aree risultano troppo
articolate e complesse. Andrebbero considerati almeno i settori più
frequentati, dove si possono formare pericolosissimi assembramenti alla
base, mentre in altri molto probabilmente non sarebbe neanche possibile
(nè conveniente) intervenire, e rimarrebbero aree da avvicinare quasi
come si fosse su terreno alpino. Intanto, lo scalatore deve abituarsi a
"metterci un po' del suo".........
Rimanendo al "caso Angelone", è senz'altro consigliabile, giunti nei
pressi del settore prescelto, fermarsi un attimo a guardare in su per
individuare dove è meglio posizionarsi alla base della parete. A
maggior ragione se ci sono cordate impegnate sulle vie di più tiri.
Andrebbero inoltre evitate le concentrazioni eccessive: nessun settore
dell'Angelone è esente da rischi. Quindi, arrivando alla base di un
settore già affollato... meglio cambiare aria. Attenzione anche alle
giornate di vento o se nei giorni immediatamente precedenti ci sono
state forti piogge o vento. .
19 Maggio 2015
TENTATO
SACCHEGGIO LARIOCLIMB
Finalmente,
dopo due mesi abbondanti di black out riapriamo la sezione Topos
Falesie, Vie, Blocchi del sito Larioclimb. Abbiamo avuto soddisfazione
dalla nostra segnalazione in merito all'utilizzo senza autorizzazione
di alcune nostre relazioni di falesie, liberamente "prese" da
larioclimb. Queste ultime sono state infatti eliminate dal database del
sito inciampato in questa spiacevole vicenda. Resta il problema del
doversi difendere dalla pessima pratica di persone senza scrupoli che
pensano sia normale sfruttare il materiale prodotto da altri solo
perchè pubblicato sul Web. Ribadiamo che il contenuto del sito è
tutelato come opera dell'ingegno attraverso la normativa sul diritto
d'autore. Segnaliamo inoltre, a chiunque, nel caso ci fosse
l'intenzione di utilizzare i contenuti del sito, la sussistenza di un
diritto di citazione che dovrebbe sempre venire rispettato, ossia la
specificazione della fonte, con indicazione del suo autore il quale, se
lo ritiene, presta il consenso alla pubblicazione.
Abbiamo deciso di rendere pubblico il problema (cioè l'utilizzo
improprio delle relazioni) per rimarcare una volta di più l'importanza
del rispetto del lavoro altrui, mentre abbiamo tenuto privata la
corrispondenza (e la documentazione a supporto) per arrivare a far
valere le nostre ragioni. In una non auspicabile altra occasione avremo
molti meno riguardi.
Pietro Corti - Paolo Vitali
18 Maggio 2015.
MONTI
SORGENTI
Segnaliamo
con molto piacere la
rassegna Monti Sorgenti 2015
- quinta edizione, a cura del C.A.I. sezione di Lecco "Riccardo Cassin"
( http://www.cai.lecco.it/
) che domani martedì 19 maggio 2015 alle ore 21:00 (Sala Don Ticozzi,
Via Ongania, Lecco) vedrà una serata dedicata all'arrampicata sportiva
lecchese, le falesie, i personaggi. Un viaggio della regista Nicoletta
Favaron introdotto da un dibattito tra i protagonisti condotto da
Valentina d'Angella, giornalista caporedattore di Montagna.tv. e.
Venerdì
8 Maggio prosso ALPSTATION BRIANZA
dalle ore 17:30 in poi aperitivo per tutti col rifugista per
la presentazione del concorso
fotografico MONTE LEGNONE E DINTORNI.
Martedi'
28 Aprile alle ore 21 presso la sede U.O.E.I / Gamma in Corso Promessi
Sposi 23 a Lecco Floriano Castelnuovo presenterà il suo viaggio ed
emozioni fotografiche.
Racconto fotografico dedicato a Lakpa tenzin Sherpa ed ai suoi 15
compagni, periti sull'Everest il 18 Parile 2014.
Riceviamo
(ringraziando) da Eugenio Pesci "Fish" le sue impressioni a seguito
dell'apertura di "If" al Sasso Cavallo, grandiosa via nuova di Matteo
Della Bordella e del Pesci medesimo, recentemente liberata dal Della
Bordella. La severa ottica di apertura, che unisce l'elevatissimo
livello tecnico delle difficoltà ad una notevole severità della
chiodatura ed al conseguente ingaggio Psico, rende questa salita,
inutile dirlo, una via non alla portata di tutti. "If" fa il paio, pur
con caretterisitiche diverse, alla severissima Prigionieri dei Sogni
sulla parete ovest nord ovest del selvaggio Pizzo d'Eghen, di
Adriano Selva e Andrea Spandri nel 2005. Riportiamo integralmente,
sempre dalle informazioni redatte da Eugenio, i commenti tiro per tiro
di "If".
Sabato 25
aprile venite da Alpstation Brianza la mattina dalle 9.30 alle 12.30 e
il pomeriggio dalle 15.30 alle 19.00!
Sono ormai arrivate tutte le novità primavera estate 2015 e partirà una
super offerta scarpe e scarpette nella zona outlet.
Mauro
Bellina comunica che
sabato 18 Aprile la sezione del Cai di Colico provvederà ad installare
cartelli descrittivi alla base della rinnovata ed ampliata falesia del
Sass Negher sulla penisola di Olgiasca - Piona (Colico). Grazie
all'opera di alcuni volontari e della Guida Alpina Andrea Savonitto ora
il sito si arricchito di nuove linee per tutti i gusti .
Roberto
Marzorati ci comunica che salendo il tiro "Fessura dell'Angelo", circa
a metà, ha trovato delle uova bianche (ben 4) presumibilmente
di
poiana o allocco.
Sarebbe meglio stare alla larga dal tiroo per un po' per non
disturbare.
13 Marzo 2015
SACCHEGGIO
LARIOCLIMB
Siamo
spiacenti del disservizio relativo alle topos delle falesie lecchesi,
al momento inutilizzabili, ma Larioclimb è stato recentemente oggetto
del saccheggio di molti disegni. Abbiamo tollerato per anni copiature
(alcune molto pesanti) utilizzate da pubblicazioni cartacee e
altri siti, ma questa volta si è passato il segno. Sembra ormai normale
servirsi liberamente del lavoro altrui, basta che sia pubblicato in
rete, e siamo altrettanto consapevoli dell'estrema difficoltà a provare
in sede legale questi soprusi. Abbiamo dovuto quindi oscurare
Larioclimb a titolo simbolico, immaginando che chi di dovere abbia già
fatto la spesa. Siamo sicuri che il nostro servizio è di ottimo
livello, e siamo disgustati della situazione, oltre che per noi stessi
e per la nostra dignità, anche per tutti coloro che ci sostengono
inviandoci informazioni, spunti e quant'altro. Confidiamo che la
situazione si possa risolvere. Nel frattempo resterà fruibile solo la
bacheca.
Pubblichiamo la topos aggiornata della PARETE STOPPANI - SETTORE
PRINCIPALE, recentemente revisionato dallo zio Delfix, cha ha compiuto
un incredibile lavoro di pulizia, sostituzione di dadi e piastrine e
nuove chiodature. In tutto ora son 70 tiri, senza contare il Settore
Destro che attualmente è "work-in-progress": su richiesta del
chiodatore si prega quindi vivamente di non andarci. Segnaliamo inoltre
che i seguenti itinerari non sono più agibili: Via del Bastianel - La
vie en rose: L3, L4, L5 - Specchi opposti L5
Ci ripeteremmo ad elogiare per l'ennesima volta la costanza di Delfino
Formenti nel continuare questa opera benefica, quindi ci basta
ringraziarlo oltre ad esprimere, dopo quasi 30 anni di sue chiodature,
un grande rispetto. La recente serata di Delfino, organizzata dall'
U.O.E.I. Lecco, oltre che bella, è stata una occasione per tante
persone di guardarlo in faccia testimoniando, almeno con la propria
presenza, una profonda gratitudine.
Approfittiamo
per ribadire
che le
relazioni (ed i relativi disegni) dei siti paolo-sonja e larioclimb
sono a consultazione personale completamente libera e gratutita
ma, siccome si fa una gran fatica a produrre il materiale, a reperire
le informazioni e tenere il tutto (per quanto ci è possibile)
aggiornato, testi, foto
e disegni NON
possono essere riutilizzati (nemmeno se leggermente modificati) su
altri siti web e pubblicazioni di varia natura senza previo nostro
accordo.
3 Marzo 2015.
SCARENNA
Aldo
Rovelli ci comunica che domenica ha salito a SCARENNA la via PEREPALLA
senza usare le 4 evidenti prese scavate, salendo
dritto
sugli spit fino al 4° da qui ha traversato a sin sul 7a seguendolo fino
in catena. Grado proposto
8a.
Aldo tiene anche a confermare il grado 8a per la via ULTIMA
LUNA solo se fatta senza la canna a destra. .
La
Guida
Alpina Andrea Savonitto
, alias "Gigante", ci comunica l'apertura di una impegnativa via, misto
libera - artificiale, sullo Spedone, la larga bastionata sopra Calolzio
dove aveva lasciato la sua firma il mitico Ercole Esposito Ruchin.
Per la relazione dettagliata rimandiamo al profilo
FaceBook del Gig.
Per il notevole interesse manifestato da
molti visitatori la mostra prosegue
fino a domenica 1
marzo
2015 presso
il Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate
Alessandro
Sguazzotti ci segnala che settimana scorsa ha salito allo
Specchio
Del Grifone una nuovo link unendo la prima parte di "Hic Sunt
Leones" (fino al sesto spit) con la seconda e sostanziosa
parte de
"I Vagabondi del Dahrma".
La linea risultante secondo
Alesandro è
quella piu naturale perchè segue la linea della splendida
placca, percorrendo la parte piu' dura dei due tiri, entrambe
splendidi.Il nome proposto da Alessandro è "L'Alchiminchia", il grado
8a+.
Riceviamo
e volentierissimo
pubblichiamo la locandina della prossima serata del "serial climber" -
Babbo Natale Delfino Formenti, che racconterà la sua lunga esperienza
di scalatore e chiodatore presso la sede U.O.E.I. - GAMMA (Unione
Operaia Escursionisti Italiani) C.so Promessi Sposi, 23 - Lecco -
Martedi' 10 Febbraio ore 21:15
16 Gennaio 2015.
Valorizzazione
del Sistema Falesie Lecchesi
Ieri, 15 gennaio
2015, alla sede territoriale di Lecco di Regione Lombardia c'è
stata la firma dell'Accordo di programma sulla valorizzazione del
Sistema Falesie Lecchesi. Rimandiamo per i dettagli ai quotidiani on
line del territorio, ma teniamo ad esprimere soddisfazione per questo
esito. Si tratta di un primo passo molto importante per il "Pubblico"
che ha ritenuto di investire sullo sviluppo del territorio attraverso
l'arrampicata sportiva.
Già su questo sito abbiamo descritto lo spirito del progetto, che nelle
prossime settimane verrà declinato sulle singole falesie, adattando le
Linee Guida generali alle caratterisitche specifiche di ogni area di
arrampicata allo scopo di preservarne il più possibile il "carattere"
originale.
Ovvero: fatto salvo l'obiettivo principale di migliorare le condizioni
di fruibilità della falesia (qualità del materiali in parete -
correzione della posizione degli ancoraggi ove necessaria - soprattutto
alle partenze o alle ripartenze da cenge e terrazzini - sistemazione
della base della falesia per migliorare le condizioni di manovra,
sistemazione dei sentieri di immediato accesso - cartellonistica) verrà
posta la massima attenzione a non modificare l'"ingaggio" e le
caratteristiche originali degli itinerari.
Le risorse (450.000€) verrano distribuite sulle falesie selezionate,
escludendo quelle a maggiore rischio geologico (quindi per esempio
tutta la fascia orientale del lago) e prediligendo quelle che potranno
completare le possibilità di fruizione outdoor del territorio per
creare "massa critica" in determinate zone del comprensorio lecchese.
Vengono tralasciate quelle attualmente già oggetto di manutenzione da
parte di chiodatori volontari. Cioè (in pratica) soprattutto quelle del
Delfinio Formenti.
Quindi le falesie sono: Per
il Lario Orientale
1. Galbiate;
2. Placca delle
sorprese (Lecco)
3. Gronda del
Vaccarese (Ballabio)
4. Placchette di San
Martino (Lecco)
5. Valle degli orti e
palestra vecchia (Civate)
6. Torrette (Ballabio)
7. Campelli (Abbadia
Lariana)
8. Scudi di Valgrande
(Ballabio) Per
la Valsassina
1. Era glaciale
(Barzio)
2. Piani di Bobbio
(Barzio)
3. Rocca di
Baiedo/Fusinette (Pasturo/Introbio)
4. Zucco
dell’Angelone (Barzio/Introbio)
5. Masone (Barzio)
Le falesie sono in ordine di priorità. Nel caso ci siano impedimenti
nell'intervento in una falesia (perizia geologica negativa, difficoltà
con i proprietari, altro) si passa a quella successiva.
Il progetto falesie a grandissime linee è questo. Parallelamente si
stanno attivando meccanismi di comunicazione e di collegamento con le
realtà economiche locali, per far si che gli sforzi fatti sul
Sistema Falesie Lecchesi (o, meglio, su una parte di esso) possano
avere un ritorno creando una sorta di volano per una fruizione
turistica in chiave outdoor.
Questo
sito non rappresenta una testata giornalistica
e viene aggiornato senza alcuna periodicità , esclusivamente
sulla
base della disponibilità del materiale,
pertanto non ਠun prodotto editoriale sottoposto
alla disciplina di cui all'art. 1, comma III della L. n. 62 del
7.03.2001 I
disegni ed i testi
contenuti nelle relazioni presenti sul sito LARIOCLIMB sono a
disposizione degli scalatori; chiediamo perಠdi astenersi
dal copiarli
(anche parzialmente). Non autorizziamo quindi nessun utilizzo delle
relazioni presenti nel sito per uno scopo che non sia strettamente
personale.