Presentiamo
due itinerari sulla parete della Fracia sopra Calolziocorte, nel solco
della ricerca di Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli che sta riportando
alla luce una delle pareti più particolari del lecchese.
Periodo Primavera e autunno; la parete va al sole già da metà mattinata.
Accesso Come
per la CORTI DI DESTRA. Da Calolziocorte seguire per Carenno. Prima di
arrivare al paese, giunti ad una curva a gomito verso dx, prendere a sx
una stradina in salita verso la località Oneta e parcheggiare poco
oltre sulla dx. Seguire un sentierino che traversa sopra le case fino
ad una mulattiera cementata, che porta in 10’ circa alla località
Erola. Superate le case, lasciare la mulattiera e svoltare a sx in un
viottolo; poco dopo individuare una traccia che punta verso l'alto. Da
qui seguire il sentiero, non sempre evidente, che traversa e obliqua
lungamente verso le pareti dello Spedone, che si raggiungono superando
dei tratti impervi. Con
l’approssimarsi della Fracia la traccia punta decisamente verso il
basso; scendere quindi per 50m e traversare fino alle corde fisse.
Quelle sopra vanno alla via CORTI DI DESTRA, quelle a sx vanno a
CHARLIE E IL DRAGO e L’AMICO RITROVATO. Legarsi e
seguire le fisse più alte, che terminano presso la partenza, un po'
terrosa, della vie FOCI e ASPERA SILEX, in corrispondenza del canale
verticale che delimita la parete sulla dx. La CORTI DI DESTRA inizia su
un evidente muretto fessurato. 40 min.
MONTE
SPEDONE
VIA DEI FOCI
Bella
via di stampo alpinistico su roccia da buona a ottima, se si esclude
l’ultimo tiro che raggiunge la sommità della struttura, ripetuta da
Giovanni Chiaffarelli e Luca Bozzi a gennaio 2022. Per la prima volta
alla Fracia, nel 1975 il forte scalatore Dino Berizzi e soci avevano
affrontato ripide placche aperte, di non facile chiodatura. Date le
caratteristiche della Fracia, si consiglia la frequentazione a chi
abbia maturato una solida esperienza alpinistica per valutare la roccia
(che può rivelarsi insidiosa anche dove sembra solida) e la chiodatura.
La relazione si basa sui dati di Giovanni Chiaffarelli e Luca Bozzi, autori di foto e disegni.
Chiodatura Attrezzatura
esclusivamente a chiodi, soste comprese. L’attrezzatura lungo la via è
sufficiente, ma sono presenti parecchi chiodi molto vecchi e logori:
bisogna valutare con attenzione dove è meglio integrare. Portare una
serie completa di friend da piccoli a medio/grandi, ev. martello e
qualche chiodo vario, casco, 2 corde 60m.
Primi salitori Dino Berizzi, C. Longhi, B. Milesi, Alfredo Papini, S. Corti, P. Salvadori 1975.
105m – 3L (oppure 125m – 4L per la via completa)
L1
Seguire la CORTI DI DESTRA per 15m oltrepassando un paio di alberi
cordonati. Mentre la Corti prosegue a sx, salire dritto per gradoni su
rocce compatte e ben appigliate fino ad una clessidra (cordino). Da qui
traversare a dx al di sopra di un grosso ammasso di vegetazione fino
alla sosta. 35m IV+; utilizzare protezioni veloci e alberelli. S1 con
chiodi vecchi, integrabili
L2 Obliquare a sx su rampa e gradoni
fino ad individuare dei chiodi, che si seguono lungamente in obliquo a
dx con bella arrampicata tecnica, fino alla sosta al di sopra di una
scaglia “rumorosa”. 30m VI; diversi chiodi, vecchi e più recenti. S2
con 2 ch., integrabili
L3 Salire in verticale su roccia lavorata
e compatta, entrare in una zona più abbattuta e raggiungere una vecchia
sosta intermedia con cordini e chiodi. Traversare 6/7m a dx saltando un
diedro-canale fino ad un vecchio chiodo. Affrontare la parete
soprastante per placca molto lavorata (run-out non proteggibile di
circa 6m) in direzione di un evidente diedro/camino in alto a sx.
Superare una strozzatura strapiombante con qualche blocco poco solido e
proseguire nel diedrino successivo fino a un tetto che si contorna a dx
in placca (ch. vecchi) fino alla sosta. 40m VI; diversi chiodi, vecchi
e più recenti. S3 con vari chiodi collegati da cordino con maillon.
Tiro lungo e complesso
Da qui è consigliabile calarsi: prima
calata da 45m in obliquo a sx viso alla parete fino alla S2; seconda
calata da 55m fino alla partenza.
L4 (sconsigliato) Continuare
in verticale, superando una lama e il pilastrino successivo che porta
al bosco sommitale. Tiro scabroso e pericoloso. 20m V; 1 ch.,
possibilità di proteggersi con friend e alberelli. S4 su alberi
Discesa
nel caso si salga anche L4: Per sentiero verso Erve o Carenno/Oneta,
oppure in doppia dalla sommità, facendo attenzione al possibile
incastro delle corde (fare saltare il nodo oltre l’evidente gradino).
ASPERA SILEX
Dalle note di Giovanni
Chiarrarelli: questa parete, un po' nascosta, non sembrava riservare
buone possibilità di salita. Con notevole sorpresa invece, durante la
ripetizione della via dei Foci ci siamo resi conto che l'intera parete
SE è contraddistinta da lunghi tratti di roccia molto compatta e
lavorata. Abbiano così aperto una nuova via che è risultata molto
bella, di stampo alpinistico, su bella roccia. Si ricorda inoltre che a
poca distanza ci sono gli altri itinerari moderni della Fracia
("L'Amico ritrovato" e "Charlie e il Drago"). La possibilità di
concatenare vari percorsi nella stessa giornata con rapida discesa in
doppia, rende questo ampio tratto di parete estremamente interessante.
Date le caratteristiche della Fracia, si consiglia la frequentazione a
chi abbia maturato una solida esperienza alpinistica per valutare la
roccia (che può rivelarsi insidiosa anche dove sembra solida) e la
chiodatura.
La relazione si basa sui dati di Giovanni Chiaffarelli e Luca Bozzi, autori di foto e disegni.
Chiodatura Attrezzatura
esclusivamente a chiodi, soste comprese, buona (comunque da
verificare). Utili friend medio grossi e martello (per ribattere i
chiodi se necessario). Casco, 2 corde da 60m.
Primi salitori Luca
Bozzi, Giovanni Chiaffarelli, terminata il 20.03.2022. Il nome si
riferisce alla asprezza, durezza e abrasività delle inclusioni di selce
incontrate, soprattutto sul secondo tiro. A fine giornata ci siamo
trovati senza impronte digitali, scrive Giovanni Chiaffarelli.
L1
in comune con la VIA DEI FOCI. Seguire la CORTI DI DESTRA per 15m
oltrepassando un paio di alberi cordonati. Mentre la Corti prosegue a
sx, salire dritto per gradoni su rocce compatte e ben manigliate fino
ad una clessidra (cordino). Da qui traversare a dx al di sopra di un
grosso ammasso di vegetazione fino alla sosta dei FOCI, poi traversare
ulteriormente a un albero cordonato. 40m IV+; utilizzare protezioni
veloci e alberelli. S1 su albero cordonato
L2 Traversare a dx
oltre un alberello in leggera discesa, per portarsi al centro di una
placca compatta con inclusioni di selce (ch.). Da qui in poi si
consiglia di sfalsare le corde per migliorarne lo scorrimento. In
verticale su prese molto piccole fino ad un ch. (knife blade) un po’
sporgente, da cui inizia un delicato traverso a dx per 4m in equilibrio
su una sequenza di inclusioni, fino a entrare in una bella fessura dove
ci si può finalmente proteggere con friend. Salire la fessura alcuni m
fino a due ch. appaiati. Obliquare a sx su roccia molto compatta con
passi obbligati, poi per fessura in verticale a un piccolo alberello, e
infine con bei movimenti in placca fino alla sosta. 30m 6b+; vari ch.
S2 con 3 ch. Tiro bellissimo
L3 In obliquo a dx su placca
lavorata, piena di inclusioni anche molto grosse. Continuare in
verticale con divertente arrampicata fino alla sosta. 25m 5c; vari ch.
S3 con 4 ch.
L4 Portarsi sotto una piccola pancia (2 ch.
ravvicinati) che si supera con bel passaggio, seguito da un breve
run-out. Superare la parete strapiombante (vari ch.) e la placca
successiva fino alla sosta in comune con la via dei FOCI. 15m 6c+; vari
ch. Nel corso dell’apertura della via, le protezioni del tiro
risultavano del tutto mediocri, insufficienti a tenere un volo; alcuni
chiodi quindi sono stati fissati con resina nel corso di successive
ripetizioni. S4 con vari chiodi collegati da cordino con maillon. Tiro
molto bello.
Da qui è consigliabile calarsi sui FOCI per
evitare una grande macchia di rovi sottostante: da S4, prima calata da
45m in obliquo a sx viso alla parete fino alla S2 FOCI; Seconda calata
da 55m fino alla partenza.
L5 E’ possibile (ma sconsigliato)
salire L4 FOCI. Continuare in verticale, superando una lama e il
pilastrino successivo che porta al bosco sommitale. Tiro scabroso e
pericoloso. 20m V; 1 ch., possibilità di proteggersi con friend e
alberelli. S4 su alberi
Discesa nel caso si salga anche L4: Per
sentiero verso Erve o Carenno/Oneta, oppure in doppia dalla sommità,
facendo attenzione al possibile incastro delle corde (fare saltare il
nodo oltre l’evidente gradino).