Talvolta
certe scoperte avvengono
per caso, come per il bel pilastro del DENTE DEL LUPO (esp. SW) che
domina
la forra della Val Boazzo, tra il Monte Due Mani ed i Piani d’Erna,
percorsa
da un torrente che ha scavato magnifiche pozze nel suo letto roccioso.
La parete viene notata da Paolo Vitali e Sonja Brambati durante un
passaggio
in bicicletta sul ponte della strada ancora in costruzione, unico punto
con buona visuale della zona. Nel giro di due stagioni vengono aperte
le
quattro vie sul DENTE, lunghe fino a 160m, su roccia buona-ottima
prevalentemente
a placche rugose molto tecniche in ambiente suggestivo e selvaggio,
nonostante
la breve distanza dalla nuova Lecco - Ballabio. Il breve zoccolo
iniziale
e la necessità di conoscere le manovre di corda richiedono buona
esperienza alpinistica; portare il casco. Proprio di fronte al DENTE,
in
posizione ancor più appartata, la PLACCA DI BOAZZO (esp. SE), con
altri itinerari su fantastico calcare ricco di concrezioni.
Periodo
Primavera
ed
autunno, sole al pomeriggio
sul DENTE; in estate si sta abbastanza bene entro la mattinata, con la
possibilità di un gelido bagno nella profonda pozza alla partenza
dello zoccolo.
Chiodatura
Ottima a
fix, ma
è richiesta
buona padronanza dei gradi obbligati. La singola da 70m è sufficiente;
dove segnalato portare 2 corde da 50m. Utile qualche dado-friend, anche
per la PLACCA DI BOAZZO, dove servono i cordini per le clessidre.
Discese
in doppia dalle soste con catena e moschettone.
Chiodatori
Paolo
Vitali e
Sonja Brambati tra
il 1999 ed il 2000 per il DENTE DEL LUPO; gli stessi con Amos Locatelli
per la PLACCA DI BOAZZO. Tutte le vie sono state aperte dal basso.
Accesso
-PLACCA DI BOAZZO:
Da Lecco salire a Ballabio per la vecchia strada, svoltare a dx per
Morterone e parcheggiare al primo tornante a sx. Seguire il sentiero M1
per Morterone fino al primo tornante, dove si scende a dx lungo una
traccia. Dopo un tratto su risalti rocciosi la traccia piega a sx e
sale brevemente ad una spalla, da cui si scende verso la Val Boazzo in
un canalino a sx con corda fissa. Raggiunto il bosco abbassarsi di
altri 100m, obliquando infine verso dx fino alla PLACCA. 20 minuti.
-DENTE DEL LUPO:
Svoltare a dx per Morterone come per l’accesso precedente,
parcheggiando poco dopo in un ampio spiazzo a dx dove inizia una
sterrata. Seguire quest’ultima fino a 50m prima del suo termine al
ponte sul Torrente Caldone, e risalire una placchetta a monte (bollo
rosso sbiadito): 10/15m II. Raggiunto il bosco, seguire una debole
traccia dapprima in salita, poi brevemente in discesa e nettamente
verso dx, fino ad arrivare ad una zona quasi pianeggiante che porta al
limite della forra. Seguire ora un sentiero che costeggia in piano il
canyon, tenendosi alti sopra il torrente. Arrivati quasi di fronte al
Dente (molto ben visibile già dal ponte) si scende direttamente nel
bosco fino ad una strettoia a “V” proprio sopra una bella pozza
rotonda. 30 minuti. Scendere con una breve calata in doppia ed
attraversare la pozza sul grande masso che la delimita. Risalire lo
zoccolo (placca con fix, poi facili roccette: L1 3c 15m – L2 2c 35m: attenzione, terreno erboso, procedere in
cordata)
fino alla base del pilastro. Dallo zoccolo si scende poi con 1 doppia
da 50m. In uscita attenzione a non alzarsi troppo curando lo sbocco
della traccia di accesso.
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1
GABBIANELLA
5c 35m 4 fix
2
TIRITERA
5b 32m 4 fix
3
SOGGETTI SMARRITI 5c
32m 5 fix
4
DONDANTE
5c 32m 6 fix
Per
tutte queste vie attenzione
alla lunghezza della moulinette! Portare qualche dado-friend e cordini
per
integrare le protezioni.
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1 AL LUPO AL LUPO **
Paolo
Vitali, Sonja Brambati,
2000
160m
– 5L - 7a (6b+ obb.)
P3
- 10 rinvii, qualche friend
medio-piccolo, singola da 70m o 2 corde da 50m
Arrampicata
in placca dapprima
adagiata, poi verticale con tratti obbligati severi. Un po’ di
vegetazione
in più rispetto agli altri itinerari: meglio in autunno
L1
6a 35m Placca inizialmente
articolata, poi piu' tecnica fino ad una cengia oltre il tettino
L2
6b 35m Sequenza
di muretti in obliquo a dx
L3
7a 35m Difficile
strapiombino iniziale, poi placca verticale e diedro. Tiro tecnico
L4
7a 35m Muro nero
verticale a tacche con difficoltà decrescenti; chiave al quarto
fix su goccette
L5
6a+20m Placchetta adagiata
e muretto con scanalature; qualche sasso mobile
Discesa:
in doppia sulla
via
2 IL CORAGGIO DELLE IDEE
?***
Paolo
Vitali, Sonja Brambati,
2000
150m
– 5L - 6c, 2 p.a. (6c
obb.)
P3
- 12 rinvii, qualche friend
medio-grande, 2 corde da 50m
Placche
con due brevi strapiombi
ed un terzo alla fine, più pronunciato
L1
6a 20m Facile placca
a risalti; superare la cengia per sostare
L2
6b 25m Placca di
movimento e spostamenti
L3
6b+45m In obliquo a dx
(qualche ciuffo d'erba), poi diritti su placca nera verticale
concrezionata
L4
6c 30m Fessura appigliata
e delicato passo in placca per riprendere la fessura. Passo di 6c obb.
L5
6b e 2p.a. 30m In placca
allo strapiombo che si supera su fessura rovescia
Discesa:
in doppia sulla
via
3 VOGLIO UNA VITA **
Paolo
Vitali, Sonja Brambati,
1999
150m
– 4L - 7b+, 2 p.a. (6c
obb.)
P3
- 12 rinvii, qualche friend
medio, 2 corde da 50m
Via
varia e continua con
lunghe sequenze su splendida roccia lavorata
L1
6b+50m Muro a tacche e
buchi, poi a sx su diedro cieco e fessura. Uscita a dx in placca
delicata
L2
6c 30m Verso dx
per salire un muro verticale a buchi e concrezioni; poi a sx alla
cengia.
6c obb.
L3
6c+ 35m Muro verticale
molto tecnico, poi più adagiato con buone concrezioni
L4
7b+ e 1p.a. 30m Strapiombo
atletico su canna e buchi; poi 1 p.a. per evitare una grossa lama
Discesa:
in doppia sulla
via
4 I SEGRETI DI PULCINELLA
*
Paolo
Vitali, Sonja Brambati,
2000
110m
– 4L - 7a (6b obb.)
P3
- 11 rinvii, singola da
70m o 2 corde da 50m
Via
in placca; L2 super.
Peccato per la discontinuità
L1
5c 25m Risalti articolati;
sosta oltre la cengia
L2
7a 35m Superare
il tetto verso dx, quindi muro nero verticale a concrezioni stando a sx
dei fix
L3
6a 25m Placca appigliata
leggermente in diagonale a sx
L4
5c 25m Muretti e
fessure con spostamenti a sx; roccia a tratti delicata
Discesa:
in doppia sulla
via
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