Notevole falesia sul versante occidentale del Pizzo D’Erna, il grande
altare che sostiene il Resegone. L’ambiente è molto suggestivo, con
scorci sulle Grigne e il lago. Si tratta di una delle prime falesie del
lecchese, e rappresenta l’esordio di chiodatore (solitario, aggiungiamo
noi, visto che si è sempre mosso da solo) di Delfino Formenti, uno dei
più attivi del territorio. La falesia è composta da quattro settori:
muri verticali con magnifiche gocce e reglettes a SILVERADO; grandi
muri leggermente strapiombanti a tacche e buchi ad AVALON con lunghe
sequenze di resistenza, talvolta su liste un po’ fragili. Brevi vie di
tre tiri su ottima roccia lavorata al settore WESTERN (dove è
necessaria esperienza nelle calate). Infine, il muro aggettante di
MUSTRULEND con itinerari molto intensi. L’arrampicata è spesso di
difficile interpretazione su tacche e buchetti svasati, con singoli
esplosivi. Non mancano lunghi tiri di movimento e resistenza. Non è un
posto per principianti.
Periodo
Consigliabile nelle mezze
stagioni; al mattino in estate se non c’è troppa afa, e comunque fino
all’arrivo del sole intorno alle 12:30. Fredda d’inverno. La roccia
asciuga lentamente.
Chiodatura
Ottima a fix, mai troppo
ravvicinati. Nel 2015 Delfino Formenti ha riattrezzato il settore
SILVERADO creando le piazzole di partenza. Nel 2017 è stata effettuata
la manutenzione straordinaria dei settori WESTERN, AVALON e MUSTRULEND
a cura della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino
nell’ambito del Progetto di Regione Lombardia per il Sistema Falesie
Lecchesi.
Chiodatori
Le prime vie, in ottica
alpinistica, sono dei giovanissimi Paolo Vitali e Luigi Fantoni che
salgono il Diedro mezzaluna il 23 gennaio 1983, e di Don Agostino
Butturini che con i suoi “Condor” esplora gli oscuri camini della
bastionata ai quali dà nomi apocalittici: “Il settimo sigillo”, con
Paolo Galeazzi e Domenico Rusconi nel Febbraio 1983, e “Dies Irae“con
Pietro Corti a marzo 1983. Vengono quindi chiodati un paio di tiri a
spit, finchè nel 1986 Delfino Formenti attrezza tutta la falesia in
ottica sportiva. Nel 2005 torna sul settore SILERADO chiodando Barabba,
Ufo, Pollicino allungata, Scoobidou allungata, Balli di gruppo. Altri
contributi sono quelli di Luca Gabaglio che attrezza l’Alchimista a
SILVERADO, e di Giuseppe Bonfanti e Umberto Carrera che nel 2010
chiodano alcuni tiri sui muri strapiombanti di AVALON. Indispensabile
la corda da 70m; può essere comoda quella da 80.
Accesso
Da Lecco seguire le indicazioni
Valsassina e quindi Funivia dei Piani d’Erna fino al parcheggio della
funivia, a pagamento nei festivi. Per il sentiero a dx (indicazione
“Tutte le direzioni”) scendere ad una strada asfaltata che si segue a
sx per poche decine di metri, poi imboccare a dx l’itinerario n°18 per
il Passo del Cammello. Seguire il largo tracciato, che poi diventa
sentiero, ignorando le diramazioni, fino ad arrivare sopra il margine
destro della falesia. Scendendo brevemente a sx nel bosco si giunge
sotto a SILVERADO. Proseguendo verso sx costeggiando le pareti, si
raggiungono gli altri settori. 20/25 min.
Esiste anche la possibilità di salire più direttamente dal nucleo di
Versasio, che si raggiunge in auto proseguendo in piano dalla
deviazione per la funivia. Parcheggiare prima delle abitazioni,
continuare tra le case oltrepassando un lavatoio, poi salire a dx per
una ripidissima stradina in cemento. Al termine della rampa salire a dx
per ripido sentiero nel bosco e prendere una deviazione a sx (ometto),
dapprima obliqua a sx e poi diretta, che porta a SILVERADO. 15 min.
Soluzione utile solo in settimana; scarsissime possibilità di
parcheggio. Avere cura di non intralciare i residenti!
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