Interessante
complesso roccioso formato
da una caratteristica guglia, il DITO DONES, e dalla parete SW dello
ZUCCO
DI TERAL, proprio sopra Ballabio. Bell’ambiente alpino in miniatura, ed
una discreta varietà di itinerari su muri verticali e diedri di
ottima roccia rugosa a tacche, prevalentemente di media difficoltà.
Sono presenti comunque anche vie tecnicamente molto impegnative. E’
richiesta
buona esperienza per le manovre di corda e per i tratti esposti negli
accessi
ad alcune salite.
Periodo
Tutto l’anno,
evitando la piena
estate; la roccia asciuga lentamente soprattutto allo ZUCCO.
Chiodatura
Ottima a fix e
resinati; utile una
piccola scelta di dadi e friend. E’ sufficiente una corda da 50-60m;
meglio
comunque 2 da 50m per lo ZUCCO, dove le soste sono predisposte per le
calate.
Chiodatori
Il DITO, salito
da Erminio Dones
negli anni ‘20, viene rivisitato nel 1995 dalla Guida Alpina Fabio
Lenti
con nuove vie e l’attrezzatura degli accessi con cavi metallici. Allo
ZUCCO
Casimiro Ferrari apre la prima via nel ‘77, poi Vitali e Brambati tra
il
‘94 ed il ‘97 realizzano 3 itinerari moderni dal basso.
Accesso
Da Lecco salire
a Ballabio (indicazioni
Valsassina) dove, al rondò all’uscita dell’ultima galleria, si segue
per i Piani dei Resinelli fino al piccolo parcheggio presso il
ponticello
sul torrente Grigna (altro parcheggio a sx, qualche centinaio di metri
prima). Tornare indietro a piedi, imboccare un breve viottolo asfaltato
dietro la “Trattoria Alleluia” e salire per il sentiero n.62 al prato
della
Cascina Piazza. Salire ora per il sentiero di dx (n.64), che poi
traversa
fino ad un ometto alla base del DITO: Via Lunga. 30 minuti. Proseguendo
sul sentiero si giunge ad una selletta da cui si sale per ripida
traccia
che porta alla Forcella tra DITO e ZUCCO: a sx vie Dones e Diedro Nord.
45 minuti. Poco prima della Forcella, seguire i cavi che superano dei
ripidi
risalti, traversando quindi a sx con un tratto esposto su passerella
sospesa
fino alla cengia sotto la parete SW dello ZUCCO; soste di partenza. 1
ora.
Lungo i tratti attrezzati procedere come su ferrata.
NOTA: in
anni recenti una frana
ha interessato il primo tratto della breve ferrata di accesso alla
parete
SW dello ZUCCO e, in parte, anche il sentiero per la forcella
DITO-ZUCCO.
DITO DONES
1
VIA LUNGA(NORDEST)
** Fabio Lenti, Luciano Tenderini, Marco Morganti, 1995
L1
4c 25m Aggirare
a dx uno strapiombino, poi salire a sx verso uno spigolo
L2
2c 25m Pochi metri
su roccette ad una sosta, da cui si continua per tracce fino
al secondo salto
L3
4c 25m Diedrino
e muretto verticale, poi aggirare a sx uno strapiombo su buone
lame
L4
2c 15m Rocce articolate
fino sotto un diedro
L5
4c 25m Elegante
diedro e traverso a sx lungo una spaccatura sotto un tetto
L6
6a 25m Muretti verticali
fessurati; usciti sulla cengia, seguirla a sx fin
sotto la guglia terminale
L7
5a 40m Parete verticale
dapprima a dx dello spigolo e poi a sx
Discesa
(comune a tutte
le vie del DITO): dalla vetta scendere un canalino a NE
(assicurati)
ed una breve ferrata. Al termine abbassarsi su roccette fino alla
cengia
circolare. Seguendo il sentiero a sx, viso a valle, si ritorna alla
Forcella
DITO-ZUCCO dove si riprende il sentiero di accesso
3
DIEDRO NORD * Fabio
e Stefano Lenti, 1995
L1
5a 20m Diedrino
aperto su roccia lavorata
L2
6a+ 30m Fessura-diedro
e strapiombo umido, poi muretto verticale e diedro
4
DIEDRO OBLIQUO(SUDEST)
** Fabio e Stefano Lenti, 1995
Poco
oltre la partenza della
Via Lunga, risalire un ripido canalino uscendo a sx su cengia che
aggira
le rocce del Dito, per poi salire verso dx alla Spalla. Da qui, dopo un
breve tratto in discesa, si prende il cavo che sale a sx e traversa una
cornice fin sotto il Diedro; 50 minuti. E’ comunque consigliabile
percorrere
i primi 3L della Via Lunga.
L1
5c 25m Elegante
diedro su roccia rugosa, atletico
L2
5c 25m Diedro con
finale atletico; cavo metallico in uscita sulla cengia, S2.
Poi a sx alla S2 bis
L3
6a+ 25m Diedro obliquo
ad uno strapiombino da aggirare a sx, proseguendo su rocce
articolate
L4
5a 20m Salire appena
a dx della sosta per muretti verticali e caminetto
ZUCCO DI TERAL
- PARETE SW
1
VIA DEL MIRO * Casimiro
Ferrari & C, 1977
L1
6a 20m Placca rugosa
e fessura, S1 a dx in comune con STRATERAL
L2
5a 25m Spostarsi
a dx oltrepassando una lama (un po’ d’erba), poi salire la
sx di un die drino appoggiato
L3
6a 30m Muretto fessurato
fin sotto il tetto; traversare a sx e salire ad una nicchia
L4
6a+ 25m A sinistra per
diedrini rotti e strapiombino erboso.
L5
4c 15m Breve muretto
bianco e rocce erbose fino in cima allo Zucco; la discesa poi risulta complicata. Molto meglio fermarsi alla S4.
Discesa:
dalla S4 calate
dirette su STRATERAL
2
STRATERAL *** Paolo
Vitali, Sonja Brambati, 1994
L1
6b+ 20m Muretto verticale
a tacchette, poi fessura in comune con la precedente
L2
7b 25m Placca verticale
di continuità e movimento su tacchette, con passi poco intuibili
L3
6c 25m Placche lavorate
in obliquo a dx
L4
6b+ 25m Usciti dalla nicchia
si rientra a dx su muretto verticale con allunghi su
buone tacche.
Discesa:
In doppia sulla
via, anche con una sola corda da 60m, nella calata da S2 moschettonare
l’ultimo fix di L2.
3
UNA STORIA INFINITA **
Paolo Vitali, Sonja Brambati, 1997
L1
6a 20m Placca verticale
su buone liste
L2
7b+ 23m Bombè a
piccole tacche, di resistenza e difficili spostamenti
L3
6a+ 17m Breve muretto
a tacche
L4
6b 30m Lungo tiro
di movimento. Si può concludere con il L5 della successiva
Discesa:
In doppia sulla
via.
4
L’ERA DEL CINGHIALE BIANCO
** Paolo Vitali, Sonja Brambati, 1997
L1
5c 20m Placca a
gradoni che forma un diedro giallo
L2
6b+ 25m Qualche metro
nel diedro su roccia nera, poi placca tecnica sulla dx
L3
7b e 2 p.a. 30m Serie
di muri verticali o leggermente strapiombanti con breve
tratto intermedio adagiato; V° e VI° fix da liberare
L4
6b 17m Gradoni verticali
verso dx
L5
5c 15m Ripido muretto
appigliato
Discesa:
In doppia sulla
via.
Nota: per lo Zucco di Teral è
possibile l’accesso anche dai boschi sottostanti, proseguendo dalla
Cascina
Piazza a sinistra per una nuova strada sterrata fino ai successivi
prati
di Camp, qui portarsi verso destra ed entrare nel bosco. Senza una
traccia
precisa raggiungere la base delle zoccolo sottostante lo Zucco, che si
sale abbastanza facilmente. Meglio legarsi sugli ultimi 50m, dove è
predisposta anche una calata per la discesa.