GRIGNA MERIDIONALE – TORRE COSTANZA 1723m
UN CAPOLAVORO (QUASI) SCONOSCIUTO: LA VIA DEL DET ALLA TORRE COSTANZA
di Pietro Corti

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Talvolta, attorno a certe vie si crea una barriera psicologica nata da racconti (spesso dei “sentito dire”) poco rassicuranti. Con il risultato che le vie in questione scivolano nel limbo delle grandi salite… che si guardano con rispetto, evitando accuratamente di andare a ripeterle.
È il caso della via del Det sulla Torre Costanza, la struttura più imponente della Grigna meridionale, che precipita da ogni versante con pareti verticali e strapiombanti. Nessuno degli itinerari che la percorrono è facile; nemmeno la via comune, un camino che sfiora il V grado percorso nel 1913 durante la prima ascensione della Torre, da parte del milanese Angelo Vassalli e da John Albert Spranger, professore all’Università di Firenze.
Alcuni dei migliori nomi dell’alpinismo sulle Grigne si sono poi cimentati sul Costanza (al maschile, come si usa spesso nominare alcune guglie della Grigna): Mario Dell’Oro Boga, Riccardo Cassin, Walter Bonatti, e uno “straniero” del calibro di Emilio Comici.
E poi Giuseppe Alippi Det, da Crebbio-Abbadia Lariana (1934).
Contadino di professione, ha sempre passato gran parte dell’estate ai Piani dei Resinelli, ma la cura delle bestie, la fienagione e le mille altre faccende gli impedivano di sfruttare la bella stagione per le scalate sulle Alpi. Così si è preso qualche bella soddisfazione in inverno, compiendo nel 1961, con Pierlorenzo Acquistapace Canèla e Giuseppe Lafranconi, la prima invernale della via Couzy alla Nord della Cima Ovest di Lavaredo. Siamo nel periodo delle grandi “direttissime” e del “sesto grado superiore” in scalata artificiale, su spaventosi strapiombi con giorni di permanenza e bivacchi appesi nel vuoto. Il Det interpreta a modo suo questo momento, con magnifiche salite sulle grandi pareti di casa, scalabili anche nella stagione fredda grazie alla bassa quota ed alla esposizione favorevole. Come l’enorme bastionata del Sasso Cavallo – Sasso dei Carbonari, che chiude la Val Mèria sopra Mandello del Lario formando un gigantesco fondale di pietra, con muraglie di proporzioni dolomitiche. Il terreno preferito del Det diventa così la Sud del Sasso Cavallo, poderosa lavagna verticale segnata da pronunciati strapiombi dove il Det apre vie che si collocano, tutt’ora, tra le più importanti e impegnative delle Grigne. All’altezza di molte salite sulle Alpi.
Un alpinista e una persona eccezionale, il Det. E anche un bravo narratore, che passa con lo stesso entusiasmo dai ricordi di scalate e cime patagoniche, alle sue scorribande tra i vertiginosi canali delle Grigne con la doppietta in spalla, affascinando i (fortunati) interlocutori con i suoi racconti. Come quello della coturnice… Ascoltando il Det, sembra di essere lì a vederla, mentre frusta l’aria sfrecciando tra le guglie come un proiettile.
Il 28 giugno 1970 il Det sale con Antonio Guffanti, ingegnere varesino suo amico e cliente, lo spigolo sud orientale della Torre Costanza in Grignetta. Dirà il Det: “una via che, per un passaggio in libera in un punto dove non c’era posto per piantare un solo chiodo, ritengo superiore per difficoltà alla mia via sul Sasso Cavallo”1
.
L’itinerario segue un ripido sperone di rocce miste a erba e mughi via via più ripido, che si infrange contro uno scudo giallastro compatto e strapiombante. È su quel muro che si crea il mito della “via del Det” al Costanza, la salita più lunga della Grignetta, e la più alpinistica. In 53 anni, 8 ripetizioni…
Degne di nota la prima integrale (alcuni ripetitori infatti hanno evitato lo sperone iniziale, calandosi alla base del tiro chiave dalla terza sosta della Via del Littorio) di Benigno Balatti e Marino Lafranconi, e la prima solitaria di Marco Anghileri “Butch” nel 2011. Poi, tra il 2022 ed il 2023 Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios iniziano il loro viaggio sulla via del Det...
Saverio e Jorge stanno svolgendo un’intensa ricerca in Grignetta, con l’apertura di diverse vie nuove2. Nel frattempo, affascinati dalla figura di Ercole Esposito Ruchin, si sono dati alla ripetizione delle vie del grande scalatore calolziese: il Lancia in Grignetta, la parete della Fracia sopra Calolzio, e un’altra sul lago…. Avventura pura alle porte di casa, scoprendo salite eccezionali, avanti di qualche decennio rispetto all’epoca della loro apertura. Un effetto collaterale della ricerca di Saverio e Jorge è la stesura di relazioni finalmente attendibili di itinerari poco o pochissimo ripetuti, ma molto importanti per la storia dell’alpinismo italiano. Come la via del Det sul Costanza, appunto. Saverio e Jorge la salgono in tre riprese tra l’autunno 2022 e la primavera 2023, integrando la chiodatura esistente, piuttosto vecchiotta, con una decina di buoni chiodi e qualche friend. Poi Jorge chiude la partita ripetendola in solitaria, autoassicurandosi.

il Det sugli strapiombi della Couzy in LavaredoIl Det (quello che assomiglia a Clint Eastwood) con Antonio Guffanti. Foto Giuseppe Alippi
A sx: il Det sugli strapiombi della Couzy in Lavaredo – A dx: Il Det (quello che assomiglia a Clint Eastwood) con Antonio Guffanti – Entrambe le fotografie appartengono all’archivio Giuseppe Alippi.

Di seguito l’elenco delle ripetizioni fino a novembre 2023, come è riuscito a ricostruirlo Saverio.
- Prima ripetizione: Luciano Ploner, Silvio Riz 
- Sergio Panzeri, Giancarlo Riva
- Benigno Balatti, Marino Lafranconi 13 maggio 1973 
- Marco Anghileri “Butch”, prima solitaria luglio 2011
Da un post di Marco: Gran capolavoro e dimostrazione di grande classe da parte del suo apritore Giuseppe Alippi, alias “il Det”, nel 1970. Pochissimo ripetuta causa il suo alone leggendario di via dura, impegnativa, pericolosa. È vero… il tiro sul giallo non è fra i più semplici e fra i più sani, ma per gli amanti delle cose alternative è sicuramente una via bella e di grandissima soddisfazione. C’è da restare sorpresi dalle capacità di chiodatura del Det, e in più di una occasione, su quel muro giallo e friabile, mi sono detto: “ma come diavolo avrà fatto ad andare a mettere quel chiodo”…
- Marco Anghileri “Butch”, Fabio Valseschini 16 luglio 2012, nel corso del grandioso concatenamento in giornata di tre importanti vie del Det sulle Grigne. Forcellino (la grande parete che dai Resinelli precipita verso il lago) – Torre Costanza – Sasso Cavallo. Un migliaio di metri di scalata difficile e complessa.
- Saverio De Toffol, Fabio Milanesi maggio 2015, con uscita sull'ultimo tiro Cassin
- Saverio De Toffol, Jorge Palacios in tre riprese tra autunno 2022 e primavera 2023  
Le impressioni di Saverio: La via del Det si mantiene nell’ordinario per gran parte della salita, a parte la sesta lunghezza, un tiro visionario che sale con un obliquo ascendente nel vuoto più assoluto, chiodando i buchetti del muro privo di fessure significative.
- Jorge Palacios in solitaria 3 settembre 2023
Da una chiaccherata con Jorge (classe 1981) emerge una biografia alpinistica decisamente inconsueta: Ho iniziato ad andare in montagna in Ecuador, il mio Paese, salendo a 14 anni la montagna di casa, un 5.000 della Cordigliera. Nel 2003 sono arrivato in Italia, dove ho ripreso a frequentare la montagna… Salendo tra le altre il Monte Bianco. La passione era forte, ma non era facile trovare i compagni di cordata, così ho iniziato a muovermi da solo. Ho conosciuto Saverio De Toffol mentre salivo slegato una cascata a Campodolcino, e da allora è nata una forte amicizia e una bellissima attività insieme; con lui infatti ho iniziato a scalare su roccia. Mi piace ripetere in solitaria (in auto-assicurazione) le vie che abbiamo aperto per godermele in pieno, con il vantaggio di conoscerle bene. La scalata solitaria mi impegna moltissimo anche psicologicamente, con la consapevolezza che ogni singolo gesto è importante, così come la preparazione del materiale e l’esecuzione delle complesse manovre.
- Luca Danieli, Angelo Curti settembre 2023 , richiodandola e…rischiodandola

Note
1 Dal libro di Giovanni Capra: Il grande Det. Giuseppe Alippi, alpinista e contadino: una storia italiana. Corbaccio 2016
Dello stesso autore (con cenni alla vicenda del Det all’Eiger): Due cordate per una parete. 1962, la prima italiana sulla Nord dell’Eiger. Corbaccio 2018
Inoltre: Luisa Rota Sperti e Carlo Caccia: Giuseppe “Det” Alippi. Montura Editing 2011

2 Le vie di Saverio De Toffol e Jorge Lionel Palacios in Grigna Meridionale
- TORRE CECILIA parete sud - FAHRENHEIT 451. Saverio De Toffol, Jorge Leonel Palacios e Fabio Milanesi. Terminata il 5 luglio 2019
- TORRIONE CLERICI parete ovest - ALL’OVEST NIENTE DI NUOVO. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. 15 e 19 giugno 2022 
- TORRE COSTANZA spigolo nord - A CAVALLO DELLA TIGRE. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. 1 e 21 settembre 2022
- TORRE COSTANZA parete ovest - SYMPATHY FOR THE DEVIL. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. 2 giugno e 28 agosto 2022
- IL FUNGO parete ovest - VIA ERIKA. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. 30 giugno e 1 settembre 2019
- LA MONGOLFIERA parete sud ovest - THIRD STONE FROM THE SUN. Saverio De Toffol, Adrian Martinez e Jorge Leonel Palacios. Dal 15 ottobre 2017 al 2 novembre 2017
- PILASTRO ARTURO ANDREOLETTI parete sud - PURPLE HAZE. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. Dal 28 maggio 2021 al 26 giugno 2021
- PILASTRO ARTURO ANDREOLETTI parete sud - IL POSTO DELLE FRAGOLE. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. 24 Ottobre 2021
– PILASTRO MARY VARALE parete sud - LE PORTE DI TANNHAUSER. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. Dal 25 Settembre 2021 al 1 Ottobre 2021
– TORRIONE PALMA parete sud ovest - IL SIGNORE DELLE MOSCHE. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios. Dall’11 luglio 2021 al 10 agosto 2021
– TORRIONE PALMA parete sud ovest - IL BUIO OLTRE LA SIEPE. Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios; terminata il 28.06.2020
- STRUTTURA SOTTO LA TORRE CECILIA – GRIGNA NASCENTE - Saverio De Toffol e Jorge Leonel Palacios 2023

Relazioni (a parte l’ultima) su LARIOCLIMB di Paolo Vitali e Pietro Corti
 
 
TORRE COSTANZA SPIGOLO SUD EST - VIA DEL DET
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Si tratta di una salita alpinistica tre le più impegnative e lunghe (300 metri di sviluppo) della Grigna meridionale, che segue inizialmente un lungo sperone di rocce erbose, tecnicamente non difficile ma insidioso, per poi affrontare l’impressionante spigolo arrotondato che divide le pareti sud ed est. In questo punto la via sale un muro compatto leggermente strapiombante, con un tiro obliquo espostissimo e molto complesso. L’impegno globale della via è molto alto. È necessaria una solida esperienza alpinistica per saper valutare la qualità della roccia e le protezioni presenti, tutte da verificare attentamente e da integrare con chiodi e friends. Difficoltà di ritirata dal tiro chiave. Le quattro stelle di bellezza si riferiscono a criteri di valutazione alpinistica: una via grandiosa, ma solo per intenditori molto esperti…

Periodo: Estate. Ambiente alpino; attenzione alla meteo: pericolo di temporali improvvisi.

Chiodatura
La via è parzialmente attrezzata con chiodi normali, 4 vecchi chiodi a pressione e 1 spit. Quasi tutte le soste vanno attrezzate o integrate (vedi disegno). Portare il casco, due mezze corde da 60m, 20 rinvii, moschettoni sciolti, numerosi cordini, BD dal 0.5 al 2 (raddoppiare il 2), staffe, 10/12 chiodi di varie misure (prediligere gli universali).

Primi salitori
Giuseppe Alippi “Det” e Antonio Guffanti, 28 giugno 1970.

Accesso
Da Lecco salire ai Piani dei Resinelli. Oltrepassato il piazzale-parcheggio, si prende la strada che sale a dx appena prima della chiesetta, svoltando a sx al primo bivio per scendere all'ex rifugio Alippi, a monte del quale si dirama a dx una sterrata (via alle Foppe) che porta all'inizio del Sentiero delle Foppe per il Rifugio Rosalba (n° 9). Parcheggiare molto più sopra, presso la fonte della Carlanta, per poi scendere a piedi (e risalire, al ritorno) per circa 1km lungo la strada asfaltata. Seguire il sentiero delle Foppe per il Rifugio Rosalba (n° 9) che dopo un tratto nel bosco scende nel largo solco ghiaioso della Val S’Cepina, lo attraversa e risale la sponda opposta fino ad un tratto pianeggiante ombreggiato da grandi faggi. Abbandonare il sentiero principale (palina con indicazione Torre Costanza) e salire a dx per ripida traccia che poi traversa a sx entrando nel Canalone del Diavolo. Appena entrati nel canalone si segue la diramazione di sx (accesso via Cassin), evitando il primo salto dello sperone. 1h 20’

Relazione basata sui dati di Saverio De Toffol e Jorge Palacios. Foto di Saverio De Toffol. Disegno di Pietro Corti

NOTE: la posizione delle soste è indicativa fino a S3, essendoci diverse possibilità di fermarsi su mughi o su friends lungo lo sperone, variando così la lunghezza dei tiri. La quantità dei chiodi alle soste e lungo i tiri è indicativa: situazione a novembre 2023.

Discesa
Scendere in facile arrampicata alla forcella dove esce la via Gatti sulla parete ovest. Da qui ci si abbassa sul versante Nord (bolli rossi sbiaditi - II), fino al primo punto di calata con resinati e catena, che si trova sulla dx viso a valle (procedere assicurati). Prima doppia da 25m, seconda doppia da 50m (oppure 3 calate da 25m) atterrando nei pressi della forcella Costanza-Cecilia.
Da qui scendere per ripida traccia nella conca erbosa tra Mongolfiera-Costanza, fino ad un canalino roccioso che riporta nel Canalone del Diavolo. Ora seguire a ritroso l’Accesso. Bisogna quindi portarsi appresso le scarpe per la discesa. Qualora si siano lasciati gli zaini alla partenza della via, bisogna risalire brevemente lungo la diramazione di sx come per l’Accesso.
 
Jorge alle prese con il tiro chiave in occasione della sua solitaria. Fotografia di Saverio De Toffol
Jorge alle prese con il tiro chiave in occasione della sua solitaria. Fotografia di Saverio De Toffol
 
Fotografia e tracciato di Saverio De Toffol (non è visibile l’ultimo tiro)
Fotografia e tracciato di Saverio De Toffol (non è visibile l’ultimo tiro)

L1 III+ 40m 1 clessidra; sosta su mugo
Dal canale salire a dx su ripido pendio di rocce erbose fino allo spigolo articolato, che si segue fino ad un mugo.

L2 IV 35m 3 clessidre; sosta su friends
Proseguire diritti qualche metro, poi spostarsi a dx e seguire un diedro fino ad un mugo.

L3 IV 60m; sosta su friends
Salire dritti una placca lavorata e proseguire su terreno erboso fino ad una paretina. Spostarsi qualche metro e salire dritti fino ad uno spuntone rovescio vicino a rocce fessurate.

L4 IV 30m; sosta su clessidra e 1 ch. (tolto) Seguire lo spigolo su zolle erbose fino ad un caminetto, al cui termine si sosta.

L5 VI 30m 1ch. arrugginito, 1 vecchio Spit; 1 ch. di sosta da rinforzare con BD 1 e 2
Salire verso sx sotto un tettino, poi diritti su placca grigia fessurata molto bella fino ad un chiodo arrugginito e poi uno Spit da 8mm. Da qui traversare a sx su placca compatta (passo non proteggibile) fino al diedro fessurato.

L6 AI/A2 45m 22ch., 4 ch. pressione, 3 friends (rimasti 11ch., 4 ch. pr.)
Salire nel diedro fessura, poi traversare a sx sotto una pancia. Risalire delicatamente una grossa lama, poi dritti nel diedro aperto; al termine (non seguire i chiodi diritti) obliquare a sx ad un incavo. Ancora a sx allo spigolo arrotondato (roccia compatta). Salirlo verso sx, poi traversare a sx (molto friabile) verso un cornetto, oltre il quale si raggiunge una facile rampa che conduce alla penultima sosta della via Cassin, 2 chiodi di sosta. Tiro molto complesso ed esposto; ritirata difficoltosa. Attenzione a qualche crosta che “suona vuoto”.

L7 V+ 30m 12 ch. di cui 2 accoppiati (rimasti 3 ch. di cui 2 accoppiati); 1 Spit di sosta
Scendere 2m e traversare a dx su cengetta passando un blocco. Salire una lama (attenzione), poi dritti per belle placche grigie, al termine delle quali obliquare a dx fino ad una terrazza.

L8 III+ 30m; 1 fix e 1 resinato di sosta
Salire verso sx su facili gradoni, superare un pilastrino e proseguire facilmente fino in vetta.

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